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Venivamo tutte per mare - 9788833927190
di Julie Otsuka edito da Bollati Boringhieri, 2015
- € 9.00
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Venivamo tutte per mare
- Autore: Julie Otsuka
- Editore: Bollati Boringhieri
- Collana: Le piccole varianti , Nr. 29
- Data di Pubblicazione: 2015
- Genere: LETTERATURE STRANIERE: TESTI
- Pagine: 144
- Traduttore: Pareschi S.
- ISBN-10: 8833927199
- ISBN-13: 9788833927190
Venivamo tutte per mare: "Da anni" ha dichiarato Julie Otsuka, "volevo raccontare la storia delle migliaia di giovani donne giapponesi - le cosiddette "spose in fotografia" che giunsero in America all'inizio del Novecento. Mi ero imbattuta in tantissime storie interessanti durante la mia ricerca e volevo raccontarle tutte. Capii che non mi occorreva una protagonista. Avrei raccontato la storia dal punto di vista di un 'noi' corale, di un intero gruppo di giovani spose". Una voce forte, corale e ipnotica racconta dunque la vita straordinaria di queste donne, partite dal Giappone per andare in sposa agli immigrati giapponesi in America, a cominciare da quel primo, arduo viaggio collettivo attraverso l'oceano. È su quella nave affollata che le giovani, ignare e piene di speranza, si scambiano le fotografie dei mariti sconosciuti, immaginano insieme il futuro incerto in una terra straniera. A quei giorni pieni di trepidazione, seguirà l'arrivo a San Francisco, la prima notte di nozze, il lavoro sfibrante, la lotta per imparare una nuova lingua e capire una nuova cultura, l'esperienza del parto e della maternità, il devastante arrivo della guerra, con l'attacco di Pearl Harbour e la decisione di Franklin D. Roosevelt di considerare i cittadini americani di origine giapponese come potenziali nemici. Fin dalle prime righe, la voce collettiva inventata dall'autrice attira il lettore dentro un vortice di storie fatte di speranza, rimpianto, nostalgia, paura, dolore, fatica, orrore, incertezza, senza mai dargli tregua.
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Ala finedel secolo scorso ci fu una grossa migrazionedi Giapponesi in California, asciavano un Giappone povero, fattodi pescatori e contadini, non era ancora una potenza mondiale. Agli uomini seguirono edonne, ragazzinedi quattordici anni, sposate per procura. Ammucchiate in navi come bestiame, si imbarcavano perchè costrettedala fame edai genitori. Credevano chedal’altra partedel’oceano avrebbero trovato un marito che e avrebbe rispettate e amate, una casa, un futuro. A San Francisco trovarono ad aspettarledei manovali,dei braccianti,degli uomini rozzi e spesso brutali,ad aspettarle c’erano vecchi che in Giappone avevano mandato a fotodel vicino odel’amico giovane e belo, per ingannarle.Diventaroro e oro schiave, chinedala mattina ala sera nei campidei bianchi, raccolsero fragole,fagiolini,mandorle e fruttad’ogni genere,ci partorirono in quei campi e ci accudirono i oro figli.Feceroda schieve anche ai bianchi, pulirono e oro case,accudirono i oro bambini, ascoltarono in silenzio e amenteledele signore, furono prese in silenziodai oro mariti. Nessuno si accorgevadi oro, erano partitedal Giappone per sparire nel nula. Quando scoppiò a seconda guerra mondiale, nonostante fossero ormai americane sia oro che i oro figli, nonostante avessero servito il oro nuovo pËse con rispetto e onestà,furono nuovamente ammucchiate in treni fatiscenti e fatte "sparire" nei campidi concentramento giù al sud.