Terre senz'ombra. L'Italia dipinta. Ediz. illustrata - 9788845929427

Terre senz'ombra. L'Italia dipinta. Ediz. illustrata: Per lungo tempo la storia è stata raccontata così: fra Sei e Ottocento, gli artisti europei arrivavano (più o meno obbligatoriamente) in Italia, dove a contatto con un paesaggio ancora simile all'Arcadia, e con le maestose rovine della civiltà classica, trovavano il senso di un mestiere che avrebbero poi passato il resto della vita a perfezionare. Di questa parabola fin troppo lineare il nuovo libro di Anna Ottani Cavina costituisce una variante piena di scoperte e di sorprese. È vero, sostiene Ottani Cavina in questa sua arringa illustrata, gli artisti del Nord in Italia trovavano qualcosa, come la luce, cui gli studi non li avevano preparati; e, anche questo è vero, il trauma culturale e visivo li portava a modificare i loro stessi strumenti, l'uso che ne facevano: a esasperare il disegno, ad esempio, oppure, in una gran quantità di casi, ad abbandonarlo del tutto. Ma in questo modo non lavoravano a una replica fedele di quanto avevano visto, e vissuto: piuttosto, uno schizzo alla volta, una tela dopo l'altra, Poussin, Thomas Jones, Granet e molti altri cominciavano in realtà a costruire quasi dal nulla quel luogo dell'immaginazione e della memoria che da allora tutti noi, credendo di conoscerlo da sempre, chiamiamo Italia.
For a long time the story is told like this: between six and eight hundred, European artists were coming (more or less obligatory) in Italy, where a landscape still similar to Arcadia, and with the majestic ruins of classical civilization, were the sense of a craft that would then spend the rest of his life perfecting. In this parable all too new book linear Anna Ottani Cavina is a variant full of discoveries and surprises. And true, says Caroline in this High-octane speech shows, artists in Northern Italy were something, like light, where studies did not have them prepared; and while this is true, the Visual and cultural trauma led them to change their own tools, what we did: To exasperate the drawing, for example, or in a lot of cases, to abandon it altogether. But that did not work in a faithful replica of what they had seen and experienced: rather, a sketch at a time, a painting after another, Poussin, Thomas Jones, Granet and many others were starting to actually build almost anything from that place of imagination and memory that all of us since then, believing to know, always call Italy.