La morale non euclidea degli italiani. Breve saggio sul carattere nazionale - 9788898693146

La morale non euclidea degli italiani. Breve saggio sul carattere nazionale: Meravigliosamente incomprensibili, per noi stessi e per quelli che ci guardano dall'esterno. Un miscuglio di talenti e furbizie che hanno origine dalla nostra travagliata storia: siamo stati dominatori del mondo conosciuto e poi costretti e rinchiusi in alti castelli, siamo risorti attraverso le arti e le scoperte per poi ricadere divisi e invasi per secoli. La natura dell'italiano si può riassumere nelle posizioni tenute (una volta divenuti giovane nazione unita) nelle due Guerre Mondiali: cominciate da una parte e concluse dall'altra. Ondivaghi e instabili siamo lo specchio, o più probabilmente la causa, di questa nostra società moderna ingarbugliata e anomala. Il libro di Fabrizio Ottaviani indaga sul carattere degli italiani fornendo, quasi fosse un giallo, indizi per scoprire il vero colpevole dei nostri vizi e propone piccole, quotidiane, soluzioni per migliorarci. Intellettuali di ogni epoca hanno denunciato le magagne degli italiani, da Dante a Umberto Eco, ma nessuno aveva mai provato a scrivere un saggio pratico per "uomini nuovi" e farla finita, una volta per tutte, con i vizi nazionali.
Wonderfully incomprehensible, for ourselves and for those who are watching us from the outside. A mixture of talent and clever things that originate from our troubled history: we were masters of the known world and then forced it locked up in high castles, we are resurrected through the arts and discoveries then fell divided and reservoirs for centuries. The nature of Italian can be summed up in the positions held (once become young United Nation) in the two world wars: get started and ended on the other. Sea-roving journeys and unstable are the mirror, or more likely the cause, of this our modern society tangle and abnormal. Fabrizio Ottaviani's book explores the character of Italians providing, almost like a murder mystery, clues to discover the real culprit of our vices and offers small, everyday solutions to improve. Intellectuals of all ages have been denouncing the flaws of Italians, from Dante to Umberto Eco, but nobody had ever tried to write an essay for "new people" and get it over with once and for all, with national vices.