Amori. Testo latino a fronte - 9788811362869

Amori. Testo latino a fronte: La raccolta di elegie che va sotto il titolo di Amores, pubblicata in cinque libri intorno al 20 a.C. e poi rimaneggiata nei tre libri giunti fino a noi, segna l'esordio letterario di Ovidio e l'inizio di un ciclo che comprende anche leEroidi, l'Ars amatoria e i Remedia amoris. Insieme al mito, l'eros è la grande fonte di ispirazione del poeta di Sulmona, che nel suo epitaffio volle definirsi «scherzoso cantore di teneri amori». Fingendo di narrare gli episodi di un privatissimo romanzo sentimentale, Ovidio traveste da racconto autobiografico le storie cantate da Catullo, Tibullo, Properzio. A conferire unità al canzoniere è proprio la voce del poeta-innamorato che dà espressione ai tormenti di ogni amante, mentre la figura di Corinna, pur descritta in tutta la sua sfolgorante bellezza, appare solo una pallida idealizzazione delle tante fanciulle corteggiate. Nell'ultimo elegiaco della latinità l'amore non è più passione ardente ed esclusiva, dedizione totale all'unica donna amata, bensì capriccio e avventura galante dove il pathos e il dramma si stemperano nell'ironia, nel gioco intellettuale, nel gusto del paradosso. Introduzione, traduzione, commento e note di Ferruccio Bertini.
The collection of elegies that goes under the title of Amores, published in five books around 20 a.C. and then reworked in the three books that have come down to us, marks the literary debut of Ovid and the beginning of a cycle that also includes the Heroids, the Ars amatoria and the Remedia amoris. Together with the myth, eros is the great source of inspiration for the poet of Sulmona, who in his epitaph wanted to define himself as "a playful singer of tender loves". Pretending to narrate the episodes of a very private sentimental novel, Ovid disguises as an autobiographical story the stories sung by Catullus, Tibullus, Propertius. To give unity to the songbook is precisely the voice of the poet-lover who gives expression to the torments of every lover, while the figure of Corinna, although described in all its dazzling beauty, appears only a pale idealization of the many courted girls. In the last elegiac of Latinity, love is no longer ardent and exclusive passion, total dedication to the only woman loved, but whim and gallant adventure where pathos and drama are dissolved in irony, in intellectual play, in the taste of paradox. Introduction, translation, commentary and notes by Ferruccio Bertini.