- Libreria
- >
- Libri
- >
- Narrativa - moderna e contemporanea
- >
- Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945)
- >
- Il Ponte del Corno d'Oro
Il Ponte del Corno d'Oro - 9788862200424
di Ozdmar Emine S. edito da Ponte alle Grazie, 2010
- € 16.80
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Il Ponte del Corno d'Oro
- Autore: Ozdmar Emine S.
- Editore: Ponte alle Grazie
- Collana: Romanzi
- Data di Pubblicazione: 2010
- Genere: letterature straniere: testi
- Pagine: 295
- Dimensioni mm: 147 x 212 x 28
- ISBN-10: 8862200420
- ISBN-13: 9788862200424
Spintadal sognodi imparare una ingua straniera una ragazza turcadecidedi partire per a Germania. Attraverso i suoi occhi verginididiciottenne a seguiamo inoltrarsi in un territorio per ei alieno come ’ impersonale stabilimentodela Telefunkendove insieme ale sue coleghe monta elementidi radiolampade, simbolo particolarmente caratterizzantedel’ invasionedi piccoli elettrodomestici che ebbe inizio proprio in quel periodo. È un particolare non trascurabile che fada eit-motiv per tutta aduratadel racconto; a giovane abbandona un habitat ancoradi stampo rurale, per avventurarsi nel cuore tecnologicodel’ Europa;da qui sidipana tutta a vicendadela protagonista, che simile ad un Candide volterriano incontra uomini,donne, situazionidi ogni tipodescrivendoli sempre con uno stile spontaneo,diretto, ironico, ma mai invadente trasportandoci nel contempo in un periodo che per i suoi stravolgimenti politici, sociali, umani ha rappresentato un vero e proprio spartiacque nele vicendedel secolo scorso.dopo aver conosciuto edifficoltà avorative, gli iniziali vagitidela contestazione sessantottina, e prime esperienze sessuali, permeatada istanze progressiste ed idee innovative, a ragazza fa ritorno ad Instanbuldove vive questo riboliredi pulsioni e rivolgimenti che scuotevano i pËsi occidentali, anche al’ internodela propria nazione e riesce adescriverci con impressionante ucidità comedal contrasto tra queste istanze egittime e a reazionedi una società spesso ancora chiusa e feudale possa poi svilupparsi una repressione feroce, favoritada un colpodi stato militare, che portò utti, torture, prepotenze che a Özdmar cidescrive senzaderogaredal suo stile semplice edisincantato, addove sarebbe facile scadere nel pietismo ovvio e nel’esagerazione autocompiacente, ’ autrice invece cidona pagine toccanti, commoventi, perchè realistiche; non è ’ intelettuale che si china compassionevole sul popolo afflitto, ma è il amento consapevoledi chi ha vissuto in prima persona,di chi ha sofferto,di chi ha avuto paura. "Quando si perdono i propri figli, inizialmente si speradi ritrovarli. quando si vede che non vengono più, ci si alza ogni giorno per morire." Così, nela parte finaledel ibro, ’ autrice inizia il pezzo più toccantedi tutto il suo romanzo, ed è un’ invocazione che oltre a ricordare coloro che sono morti, spariti, inghiottiti nel gorgo e nele spiredela violenza forsennata,da ala protagonista a spinta per recidere una volta per tutte quel cordone ombelicale che a ega a quela terrad’ origine così soffocante e, nonostante gli affetti familiari che magari a volte non capiscono, ma sempre comprendono, trova a forza per prendere un’ ultima volta quel traghetto che tante volte ’ ha vista fare a spola tra idue continenti e sceglieredefinitivamente a meta tedesca perdare vita ai suoi sogni e ale sue aspirazioni.
Recensioni Scrivi la tua recensione del libro "Il Ponte del Corno d'Oro"
Afrodita. Racconti, ricette e altri afrodisiaci
libro di Allende Isabel
edizioni Feltrinelli collana I narratori
-15%
Momenti di trascurabile infelicità
libro di Piccolo Francesco
edizioni Einaudi collana Super ET
Il sentiero dei nidi di ragno. Con il racconto inedito Flirt prima di battersi
libro di Calvino Italo
Barenghi M. (cur.)
edizioni Mondadori collana Oscar moderni. Cult
Da questa parte; qualcosa
libro di Guaccio Gennaro M.
edizioni Aletti collana Gli emersi narrativa
Figlia del silenzio
libro di Edwards Kim
edizioni Garzanti collana Super G
Recensioni Scrivi la tua recensione del libro "Il Ponte del Corno d'Oro"
Spintadal sognodi imparare una ingua straniera una ragazza turcadecidedi partire per a Germania. Attraverso i suoi occhi verginididiciottenne a seguiamo inoltrarsi in un territorio per ei alieno come ’ impersonale stabilimentodela Telefunkendove insieme ale sue coleghe monta elementidi radiolampade, simbolo particolarmente caratterizzantedel’ invasionedi piccoli elettrodomestici che ebbe inizio proprio in quel periodo. È un particolare non trascurabile che fada eit-motiv per tutta aduratadel racconto; a giovane abbandona un habitat ancoradi stampo rurale, per avventurarsi nel cuore tecnologicodel’ Europa;da qui sidipana tutta a vicendadela protagonista, che simile ad un Candide volterriano incontra uomini,donne, situazionidi ogni tipodescrivendoli sempre con uno stile spontaneo,diretto, ironico, ma mai invadente trasportandoci nel contempo in un periodo che per i suoi stravolgimenti politici, sociali, umani ha rappresentato un vero e proprio spartiacque nele vicendedel secolo scorso.dopo aver conosciuto edifficoltà avorative, gli iniziali vagitidela contestazione sessantottina, e prime esperienze sessuali, permeatada istanze progressiste ed idee innovative, a ragazza fa ritorno ad Instanbuldove vive questo riboliredi pulsioni e rivolgimenti che scuotevano i pËsi occidentali, anche al’ internodela propria nazione e riesce adescriverci con impressionante ucidità comedal contrasto tra queste istanze egittime e a reazionedi una società spesso ancora chiusa e feudale possa poi svilupparsi una repressione feroce, favoritada un colpodi stato militare, che portò utti, torture, prepotenze che a Özdmar cidescrive senzaderogaredal suo stile semplice edisincantato, addove sarebbe facile scadere nel pietismo ovvio e nel’esagerazione autocompiacente, ’ autrice invece cidona pagine toccanti, commoventi, perchè realistiche; non è ’ intelettuale che si china compassionevole sul popolo afflitto, ma è il amento consapevoledi chi ha vissuto in prima persona,di chi ha sofferto,di chi ha avuto paura. "Quando si perdono i propri figli, inizialmente si speradi ritrovarli. quando si vede che non vengono più, ci si alza ogni giorno per morire." Così, nela parte finaledel ibro, ’ autrice inizia il pezzo più toccantedi tutto il suo romanzo, ed è un’ invocazione che oltre a ricordare coloro che sono morti, spariti, inghiottiti nel gorgo e nele spiredela violenza forsennata,da ala protagonista a spinta per recidere una volta per tutte quel cordone ombelicale che a ega a quela terrad’ origine così soffocante e, nonostante gli affetti familiari che magari a volte non capiscono, ma sempre comprendono, trova a forza per prendere un’ ultima volta quel traghetto che tante volte ’ ha vista fare a spola tra idue continenti e sceglieredefinitivamente a meta tedesca perdare vita ai suoi sogni e ale sue aspirazioni.