- Libreria
- >
- Libri
- >
- Narrativa - moderna e contemporanea
- >
- Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945)
- >
- Poesìe e pàgine 'd pròsa
Poesìe e pàgine 'd pròsa - 9788882620226
di Pinin Pacòt edito da Centro Studi Piemontesi, 2000
- € 16.00
-
A causa delle condizioni di fornitura offerte dal nostro fornitore
siamo costretti a conteggiare ulteriori € 5.00 di spese in aggiunta al prezzo di copertina - € 21.00
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Poesìe e pàgine 'd pròsa
- Autore: Pinin Pacòt
- Editore: Centro Studi Piemontesi
- Edizione: 2°
- Data di Pubblicazione: 2000
- Genere: letteratura italiana: testi
- Pagine: XVI-445
- ISBN-10: 8882620220
- ISBN-13: 9788882620226
Pacòt Pinin (ovvero, al’anagrafe, Giuseppe Pacotto) nasce a Torino, sidiploma in ragioneria, a ragioneria a esercita come professione, poi si vesteda banchiere interpretando al meglio il mestiere e così passa giornate e giornate: abito grigio o marrone, scrivania, timbri, foglida firmare e controfirmare e calcoli, calcoli, ancora calcoli. A guardarlo sarebbe stato facile assegnargli un ruolo in un raccontodi Gogol, in un romanzodi Maupassant, in unadele prosedela Parigi comunedi Balzac. Impiegatodiurno,di sera (soventedi notte) Giuseppe Pacotto si tramutavadel tutto: mutava a foggiadegli abiti rendendola più arga e più comoda, mutava o sguardo facendolo più astioso e penetrante, mutava a ingua ammorbidendoladi curvaturedialettali. Ecco: e curvaturedialettalidela ingua, addiritturadiremmodel fiato, sono a connotazione primadel Poeta che - fondatore anchedel cenacolo cartaceo ’Ij Brandé’ ovvero ’Gli alari’ - battè sovente il suo pugno per contestare a sottomissionedel "linguaggiodi casa" ad un italiano servile, fintato,da interno salotto oda giornalismodi cronaca. Ildialetto torinesedi Pacotto è vivo, sussultante, aspro il giusto per pizzicare ’udito cosìda imporre e immagini: in esse, con grazia sulfurea, si ravvedono non scorci pseudo-veristicidadescrizione municipale bensì torsioni immaginifiche, avvampi malefici, improvvisi farseschi chedanno, ai versi, valore e consistenza europea. Prossimo al simbolismo francese, egli fuduplice edoppio:di giorno il Giuseppe Pacotto impiegato,di notte il mannaro Pacòt Pinin,dal verbo fluente.
Recensioni Scrivi la tua recensione del libro "Poesìe e pàgine 'd pròsa"
-15%
Quando le montagne cantano
libro di Nguyen Phan Que Mai
edizioni Nord collana Narrativa Nord
-15%
Notizie dalla fine del mondo
libro di Burgess Anthony
edizioni Einaudi collana Einaudi tascabili. Scrittori
-15%
Candido
libro di Brera Guido Maria
I Diavoli
edizioni La nave di Teseo collana Oceani
-15%
Sotto la pioggia
libro di Sudbanthad Pitchaya
edizioni Fazi collana Le strade
-15%
A schiovere. Vocabolario napoletano di effetti personali
libro di De Luca Erri
edizioni Feltrinelli collana I narratori
-15%
Chiamate la levatrice
libro di Worth Jennifer
edizioni Sellerio Editore Palermo collana La memoria
Recensioni Scrivi la tua recensione del libro "Poesìe e pàgine 'd pròsa"
Pacòt Pinin (ovvero, al’anagrafe, Giuseppe Pacotto) nasce a Torino, sidiploma in ragioneria, a ragioneria a esercita come professione, poi si vesteda banchiere interpretando al meglio il mestiere e così passa giornate e giornate: abito grigio o marrone, scrivania, timbri, foglida firmare e controfirmare e calcoli, calcoli, ancora calcoli. A guardarlo sarebbe stato facile assegnargli un ruolo in un raccontodi Gogol, in un romanzodi Maupassant, in unadele prosedela Parigi comunedi Balzac. Impiegatodiurno,di sera (soventedi notte) Giuseppe Pacotto si tramutavadel tutto: mutava a foggiadegli abiti rendendola più arga e più comoda, mutava o sguardo facendolo più astioso e penetrante, mutava a ingua ammorbidendoladi curvaturedialettali. Ecco: e curvaturedialettalidela ingua, addiritturadiremmodel fiato, sono a connotazione primadel Poeta che - fondatore anchedel cenacolo cartaceo ’Ij Brandé’ ovvero ’Gli alari’ - battè sovente il suo pugno per contestare a sottomissionedel "linguaggiodi casa" ad un italiano servile, fintato,da interno salotto oda giornalismodi cronaca. Ildialetto torinesedi Pacotto è vivo, sussultante, aspro il giusto per pizzicare ’udito cosìda imporre e immagini: in esse, con grazia sulfurea, si ravvedono non scorci pseudo-veristicidadescrizione municipale bensì torsioni immaginifiche, avvampi malefici, improvvisi farseschi chedanno, ai versi, valore e consistenza europea. Prossimo al simbolismo francese, egli fuduplice edoppio:di giorno il Giuseppe Pacotto impiegato,di notte il mannaro Pacòt Pinin,dal verbo fluente.