Poesie da recita-La ragazza Carla-Lezione di fisica e fecaloro-Dalla ballata di Rudi -

Raccoltadi poesie, frammenti, brevi o ben unghi componimentidi versi, il tomo conferma unadele caratteristiche fondantidela iricadi Elio Pagliarani: a propensione al teatrale. Scorrendo e pagine si nota,difatti, a costruzionedrammaturgicadi undiscorso compiuto: terminata a ettura ci si rende contod’essere stati spettatorid’un melodramma. Non a caso èdal melodramma che Pagliarani assume il termine "recitativo" con cuidefinisce e proprie poesie ed èdel melodramma ’andamento sentimentale capacedi fondere e confondere gioia rubizza, gorgheggid’amore, atrati furenti con noted’ambiente, scorcid’esterno ed una feroce e puntuta satira ironica. Così facendo Pagliarani si permette (con estro eccelso)di porre in Poesia brani o acertidi manualididiritto,di economia,di fisica odi matematica; articolidi giornale; raccontidi cronaca quotidiana; fragili o intensi monologhidi fragili o intense sagomeda ribalta cantata tenendo per sé, più che il ruolo effettivodi autoredel’opera, quelodi regista. Pare vederlo, mentre si egge, coordinare entrate ed uscitedale immateriali quintedel ibro. Impegno artistico, il suo è anche impegno civile: "trasferire nel poetico e contraddizioni presenti nel inguaggiodi classe"dichiara come fine, guardando oltre sé stesso, e proprie sconfitte, per inscenare e sconfittedi tutti. Ecco: è il merodramma,davvero tutto italiano.