La scelta. La mia vita nella legione straniera - 9788832960709

La scelta. La mia vita nella legione straniera: Un'esistenza degna di questo nome. Cercava questo Danilo Pagliaro quando ventitré anni fa si arruolò nella Legione. A pochi mesi dal congedo, oggi quella vita la rivivrebbe mille volte e con attaccamento e gratitudine ne prosegue il racconto. Non certo per esaltarne le gesta o glorificarne il rischio e l'azione: esibizionismo e retorica non fanno per un legionario. È per smentire le leggende e tacitare mitomani e millantatori che il brigadier-chef torna a scrivere. Racconto dopo racconto, l'immagine della Legione come banda di avventurieri e tagliagole, mercenari e avanzi di galera spregiudicati si scompone. Per lasciar posto alla realtà di un corpo coeso, di uomini che hanno rinunciato al proprio passato e alla propria identità mettendosi al servizio della nazione. Come il brigadier-chef C., ragazzo polacco che alla caduta del Muro è fuggito da freddo e miseria ed è venuto ad arruolarsi, nascosto tra i respingenti dei treni merci; la recluta cinese che si è avventurata nei ranghi senza conoscere una parola di francese; o L., camerata svedese che invece ci è rientrato dopo aver appreso di un suo compagno ucciso e diversi altri feriti sotto il fuoco di un cecchino a Sarajevo, durante la guerra in ex Iugoslavia. Militi che nei territori difficili di Repubblica Centrafricana, Costa d'Avorio e Camerun non vanno per replicare le imprese di Rambo, ma per affiancare la popolazione locale, spesso ricevendo in cambio ostilità. Racconta questo l'ex legionario ai giovani che inseguono il mito della bella morte ma gli chiedono di ferie e licenze, diritti e indennità. E in calce al libr
A life worthy of the name. Tried this Danilo P when twenty-three years ago he joined the Legion. A few months after the leave, now that the rivivrebbe a thousand times and with attachment and gratitude he continues the story. Certainly not to exalt the deeds or glorify the risk and the action: exhibitionism and rhetoric doesn't make for a legionnaire. Is to deny the legends and silence conspiracy theorists and purporters brigadier-chef back to write. Tale after tale, the image of the Legion as a band of adventurers and cutthroats, mercenaries and unscrupulous disintegrates leftover galera. To give way to the reality of a cohesive body of men who have renounced their past and their identity by putting at the service of the nation. How the brigadier-chef c., Polish boy that the fall of the wall has escaped from cold and misery and came to join, hidden between the bumpers of freight trains; the recruit Chinese who ventured into the ranks without knowing a word of French; or l., Swedish comrade but returned after learning one of his companions was killed and several others wounded under fire from a sniper in Sarajevo during the war in former Yugoslavia. Soldiers who in the territories of the Central African Republic, Ivory Coast and Cameroon should not be to replicate the businesses of Rambo, but to assist the local population, often in Exchange for hostility. This tells the former legionnaire youngsters chasing the myth of the good death but asked him to leave and licenses, rights and benefits. And at the end of libr