Ore immense. L'arte, la mia vita - 9788871159690

Ore immense. L'arte, la mia vita: Solo lo sguardo di chi ha vissuto veramente può soffermarsi sui frammenti della vita trascorsa e illuminarne luoghi, volti ed esperienze così da ordinarli e dar loro un senso, una nuova vita. Dalla pittura alle recenti opere di carta, passando per la ricerca fotografica, Riccarda Pagnozzato, artista veneziana di fama internazionale, attraversa il secondo Novecento con una caparbia originalità, riuscendo a frequentare il mondo dell'arte sia dai suoi centri - la Biennale di Venezia - sia dai suoi margini, discosta, nella posizione privilegiata di chi osserva con curiosità, e osservando schiva le facili mode, rimanendo se stessa. È in questa coerenza che si trova il senso di un'autobiografia in cui il racconto della vita e dell'origine di una vocazione sono intrecciate a persone e avvenimenti che ne hanno plasmato la personalità. Quello che è chiaro da queste pagine non è tanto la celebrazione di un'opera, quanto l'evocazione di un percorso, di uno sguardo, ma soprattutto di una "compagnia", perché per Riccarda Pagnozzato, parafrasando Alfieri, il parlare, e molto più lo scrivere di se stessi, nasce senza alcun dubbio dal molto amore per gli altri.
Only the eyes of those who lived truly can dwell on fragments of past life and illuminate places, faces and experiences so as to order them and give them a meaning, a new life. From painting to the recent works of paper, through the photographic research, Christine Pagnozzato, Venetian artist of international fame, through the second half of the twentieth century with a stubborn originality, being able to attend the art world and its nearby-la Biennale di Venezia-both by its edges, deviates, in the privileged position of the beholder with curiosity, and observing dodges the easy mode, remaining itself. Is this consistency which is the sense of an autobiography in which the narrative of the life and the source of a vocation are interwoven with people and events that have shaped its personality. What is clear from these pages isn't so much the celebration of a work, as the evocation of a path, of a glance, but above all a "Fellowship", because for Riccarda Pagnozzato, paraphrasing Alfieri, on talk, and much more I write about themselves, comes undoubtedly from a lot of love for others.