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Benvenuto da Imola. Lettore degli antichi e dei moderni - 9788880639817
di Palmieri P. (cur.) Paolazzi C. (cur.) edito da Longo Angelo, 2017
- Prezzo di Copertina: € 25.00
- € 21.25
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Benvenuto da Imola. Lettore degli antichi e dei moderni
- Autori : Palmieri P. (cur.) Paolazzi C. (cur.)
- Editore: Longo Angelo
- Data di Pubblicazione: 2017
- Genere: letteratura italiana: critica
- Argomento : Benvenuto da Imola
- Pagine: 302
- Curatore: Palmieri P.; Paolazzi C.
- Dimensioni mm: 241 x 241 x 23
- ISBN-10: 8880639811
- ISBN-13: 9788880639817
Benvenuto da Imola. Lettore degli antichi e dei moderni: Le ragioni storiche che hanno portato il maestro Benvenuto da Imola a farsi "lettore degli antichi e dei moderni" sono da ricercare soprattutto in quella rinascita di interesse per la poesia - e per la cultura in generale - che caratterizza il primo Trecento, con un moto evidente di accelerazione verso la metà del secolo. Proprio in quegli anni Giovanni Boccaccio a Firenze scriveva che Dante nel suo poema aveva abbandonato il latino e scelto il volgare, perché aveva visto «li liberali studii del tutto abandonati, ... e per questo e le divine opere di Virgilio e degli altri solenni poeti non solamente essere in poco pregio divenute, ma quasi da' più disprezzate» (Trattatello, I red.). Ma trent'anni più tardi, forte dell'esperienza di insegnamento a Bologna e a Ferrara, Benvenuto lanciava un ponte con i successi antichi di Virgilio e di Stazio, osservando che «hodie videmus multos avide concurrere ad audiendum libros istorum, si sit aliquis bene legens et inteligens» (Comentum, IV, 48). Quanto a Dante, al quale Petrarca stesso su sollecitazione di Boccaccio aveva riconosciuto «vulgaris eloquentie palmam» (Fam. XXI 15), Benvenuto nel suo inimitabile latino poteva constatare che la Comedìa «tempore meo non erat quasi in predo, nunc non calumniam sibi [al poema!] imponi potest per aliquem, quantumcumque plurimi et plurimi conati fuerint sua velle dicta damnare» (cod. Laur. Ashb. 839). Nella storia, si sa, mutano i gusti e con essi la fortuna dei poeti e dei loro espositori. Dei commenti di Benvenuto ai classici, qualcuno attende ancora di uscire dall'oblìo, altri hanno cominciat
The historical reasons that led the master Benvenuto da Imola to be "reader of the ancient and the modern" are to be found especially in the revival of interest in poetry-and for culture in General--which features the first three hundred, with a noticeable acceleration toward the middle of the century. In those years Giovanni Boccaccio in Florence wrote that Dante in his poem had abandoned the Latin and chosen the vulgar, because he had seen ??liberal studies them altogether hamburger abandoned, ... and for this reason and the divine works of Virgil and other solemn poets not only be valuable but just gives most despised almost became "(short treatise, red.). But thirty years later, with the experience of teaching in Bologna and Ferrara, Welcome threw a bridge with the accomplishments of Virgil and Statius, observing that "hodie videmus multos libros istorum audiendum, greedy for concurrere sit aliquis well legens et inteligens?? (Comentum, IV, 48). As for Dante, to whom Petrarch himself at the urging of Boccaccio had recognized "palmam eloquentie vulgaris" (Fam. 21ST 15), in its inimitable Latin could be found that the-site ??tempore meo erat quasi in Patel, nunc non calumniam sibi [at poem!] enforce potest per aliquem, quantumcumque plurimi et plurimi conati fuerint his velle dicta damnare?? (code Laur. Ashb. 839.) in history, you know, changing tastes and the luck of the poets and their exhibitors. Welcome to classic comments, someone has yet to emerge from oblivion, others have started to subside Dramatica
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