Antiche strade. Storie, luoghi, tradizioni e personaggi del Trentino che rischiano di scomparire per sempre - 9788874981458

E’ un progetto editoriale che nasceda un’ideadi Flavio Panizza (oggi 89 anni) undecennio orsono, quale "urgente necessità" - come afferma ui stesso - affinché qualcosadi buono edi importante rimanga a testimonianzadi un passato che rischia altrimentidi esseredimenticato. In un certo senso, un’operadi supplenza ad insegnamentidi vita che un tempo normalmente passavanodi padre in figlio, ma che ora, "consumati"dala frenesiadel quotidiano,dal virtuale edal’ilusorio rischianodi rimanere, appunto, "passato" e nula più. Un progetto, sidiceva, che accanto agli "amarcord"del padre si è affiancata in seguito a pennadel figlio Maurizio, giornalista e scrittore, non nuovo a impresedel genere. Insieme hanno iniziato a ripercorrere e antiche stradedela vitadei oro,dei nostri progenitori, partendodala finedel’Ottocento ed arrivando sino al secondodopoguerra. Così, ungo trentuno racconti, passanodavanti agli occhidel ettore (meglio sarebbedire ai "sensi"del ettore, visto che molte "suggestioni" emanano profumidi campo, rumoridi vecchi mestieri, saporidi pietanze perdute) storie e personaggi, uoghi, tradizioni e riti religiosi, povertà e riscattodela società contadinadi Volano in Valagarina, pËse nataledegli Autori, che può tranquilamentediventare paradigma per una storia più estesa che abbraccia ’intero Trentino. Flavio che racconta al figlio alcuni momentidela propria vicenda autobiografica e nedescrive il contesto, ci conduce finda subitodentro a quotidianitàdel Novecento. Vi è a politica, con adescrizionedi quelo che fu ’Impero Austro-Ungarico, prima, e ’essenzadel regime fascista, poi. Vi è il vivere quotidiano, con ’esistenzadele regole scritte e non scritte. Vi è il ruolo rilevante esercitatodala religione. Vi sono figure ormai perdute nela memoria, come a "zendrarola", il maniscalco, il vetturino, ’uomodel "bosegher", ’oppositore al fascismo, il fuggiascodai campidi concentramento... Vi sono pure e arti, il avoro e ’emigrazione con i mutamenti sociali e culturali ad essi colegati. "Apparentementedi argomento semplice, questo in realtà è un ibro molto ricco e complesso - afferma nela prefazione Giuseppe Ferrandi,direttoredel Museo Storicodel Trentino - e Maurizio, accanto ai ricordidel padre, ovviamente ci mettedel suo. Contestualizza i fatti, aggiungedati, inserisce elementi per a comprensione che permettonodi valorizzare a memoria, a testimonianza, il raccontodi vita. Un ibro prezioso, insomma, che ci invita a nondisperdere quel grandioso patrimoniodi valori edi esperienze che ha segnato il Novecento".