Saggi logico-fenomenologici - 9788884102935

Saggi logico-fenomenologici: Sembra di per sé scontato dire che abbiamo un corpo e una mente. Ma questa convinzione, a un più attento esame, si rivela non sufficientemente dimostrata e rischia costantemente di cadere nell'illusione dei sensi e del pensiero. Il presente lavoro esplora l'origine di questa convinzione, prendendo le mosse dall'adagio cartesiano per cui «di tutto è lecito dubitare». Nondimeno, questa convinzione sembra in sé inoppugnabile, logicamente ben fondata. La trattazione conduce alla conclusione che sia in realtà possibile giustificare alcuni principi basilari della logica classica, e ciò proprio grazie a quell'esperienza del radicale dubbio cartesiano da cui l'unità inscindibile tra mente e corpo sembra emergere con grande chiarezza. L'autore delinea una logica fondata sulla fenomenologia dell'appercezione in quanto esclusiva evidenza nell'esperirsi della coscienza, ma la cui universalità viene messa in discussione da una inesausta esigenza di veri-fica in un mondo che ha la primitiva e costante necessità di essere filtrato da atti intenzionali soggettivi per esse-re percepito come tale.
It seems in itself obvious to say that we have a body and a mind. But this conviction, on closer examination, proves to be not sufficiently proven and constantly risks falling into the illusion of senses and thought. This work explores the origin of this belief, taking its cue from the Cartesian adage for which "everything is lawful to doubt". Nevertheless, this belief seems in itself irrefutable, logically well founded. The treatment leads to the conclusion that it is actually possible to justify some basic principles of classical logic, and this is precisely thanks to that experience of the radical Cartesian doubt from which the inscanable unity between mind and body seems to emerge with great clarity. The author outlines a logic based on the phenomenology of the perception as exclusive evidence in the experience of consciousness, but whose universality is questioned by an inexhaustible need for verify in a world that has the primitive and constant need to be filtered by subjective intentional acts for them perceived as such.