Tre tradimenti, una strage e una medaglia d'oro al valor militare. Il generale Gandin a Cefalonia - 9788869433283

Tre tradimenti, una strage e una medaglia d'oro al valor militare. Il generale Gandin a Cefalonia: Questo libro di Paolo Paoletti, a differenza dei sei precedenti dedicati alla tragedia della divisione Acqui a Cefalonia e Corfù, non porta nuove scoperte archivistiche. Dimostra, invece, che i documenti coevi italiani, tedeschi e inglesi sono più che sufficienti per sostenere il triplo tradimento del gen. Antonio Gandin verso la Patria, i suoi soldati e la Germania nazista che lo aveva scelto per un alto incarico del futuro esercito fascista repubblicano. A 76 anni dai fatti i sostenitori della Medaglia d'Oro al V.M. alla memoria, sono ancora a manipolare i due documenti principali, uno del 1943 e l'altro del 1945. Il primo, l'allegato 55a del diario di guerra del XXII Corpo d'Armata tedesco, in cui il gen. Gandin notifica al gen. H. Lanz, in data 14 settembre 1943: "La divisione si rifiuta di obbedire al mio ordine di resa". L'altro è un appunto del Capo Gabinetto al Ministro della Guerra, che, dopo aver ricevuto la denuncia di un reduce contro il "generale traditore", scrive: "Per adesso sono riuscito ad evitare lo scandalo". Da sempre, dal 1945, quando il governo Parri sovrastimò di proposito il numero delle perdite subite e inflitte al nemico, al 1948 con il governo De Gasperi che concesse la Medaglia d'Oro al Valore Militare alla memoria, le istituzioni italiane hanno cercato di "nascondere lo scandalo". Da allora, il compito è stato affidato agli storici che continuano ad evitare il confronto con i documenti e la logica.
This book by Paolo Paoletti, unlike the six previous ones dedicated to the tragedy of the Acqui division in Kefalonia and Corfu, does not bring new archival discoveries. It shows, however, that the Italian, German and English coevi documents are more than enough to support the triple treason of the Jan. Antonio Gandin to the fatherland, his soldiers and Nazi Germany who had chosen him for a high office of the future republican fascist army. 76 years after the events, the supporters of the Gold Medal of the V.M. in memory, are still manipulating the two main documents, one from 1943 and the other in 1945. The first, Annex 55th of the War Diary of the German 21st Army Corps, in which the Jan. Gandin notifies the Jan. H. Lanz, on September 14, 1943: "The division refuses to obey my order of surrender." The other is a memo from the Chief Cabinet to the Minister of War, who, after receiving the complaint of a veteran against the "general traitor", writes: "For now I have managed to avoid the scandal". Always, from 1945, when the Parri government deliberately overestimated the number of losses suffered and inflicted on the enemy, to 1948 with the De Gasperi government granting the Gold Medal of Military Value to memory, the Italian institutions tried to "hide scandal." Since then, the task has been entrusted to historians who continue to avoid confrontation with documents and logic.