Fantastic voyage. Attraverso la specialità del diritto penale. Ediz. ampliata - 9788892131576

Fantastic voyage. Attraverso la specialità del diritto penale. Ediz. ampliata: Il libro racconta di un viaggio fantastico, che coinvolge il lettore in una inedita riflessione sul diritto penale. Il viaggio inizia con la discesa nell'infinitesimo di una parola: la parola "speciale". Il termine "speciale" contraddistingue la parte del diritto penale dove sono previsti e descritti i vari reati. La parte speciale è dunque il "paese del male", il luogo dove vivono le forme, le creature visibi li dell'ingiusto: quelle che i giuristi chiamano le fattispecie criminose (omicidio, furto, rapina, incendio, violenza sessuale etc.). L'esplorazione consente di scoprire che "speciale" vuol dire "visuale": la parola ha infatti la stessa radice etimologica di "specchio", "spia", "specola" "prospettiva", "speculazione". Tale "scoperta" svela un passaggio che consente di esplorare la natura iconografica delle fattispecie incriminatrici, soffermandosi sul ruolo della visualità nella genesi e nella definizione dei reati. Sviluppando un constante riferimento alle arti figurative, l'A. si interroga infine sull'avvenire del diritto penale: di fronte alla odierna smaterializzazione della realtà e alla crescente difficoltà di concepire e descrivere proibizioni "visualmente quale sarà il volto futuro dei reati? Sarà quello dei "codici a barre" o sarà espresso mediante le "immagini aumentate" dell'intelligenza artificiale? È possibile sottrarsi all'alternativa, tracciando una terza via che ancora faccia ricorso alla creatività umana?
The book tells of a fantastic journey, involving the reader in an unprecedented reflection on criminal law. The journey begins with the descent into the infinitesim of a word: the word "special". The term "special" distinguishes the part of criminal law where the various crimes are planned and described. The special part is therefore the "country of evil", the place where the forms live, the creatures that are the vibes of the unjust: what the jurists call the criminal cases (murder, theft, robbery, fire, sexual violence, etc.). Exploration allows you to discover that "special" means "visual": the word has the same etymological root as "mirror", "spy", "specola" "perspective", "speculation". This "discovery" reveals a passage that allows to explore the iconographic nature of incriminating cases, focusing on the role of visuality in the genesis and definition of crimes. Developing a constant reference to the figurative arts, the A. Finally, he questions the future of criminal law: in the face of today's dematerialisation of reality and the growing difficulty of conceiving and describing prohibitions "visually what will be the future face of crimes? Will it be that of "barcodes" or will it be expressed through the "increased images" of artificial intelligence? Is it possible to escape the alternative by tracing a third way that still resorts to human creativity?