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Vita non romanzata di Dino Campana - 9788877105479
di Carlo Pariani Ortesta C. (cur.) edito da SE, 2002
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Vita non romanzata di Dino Campana
- Autori : Carlo Pariani Ortesta C. (cur.)
- Editore: SE
- Collana: Testi e documenti , Nr. 122
- Data di Pubblicazione: 2002
- Genere: letteratura italiana: critica
- Argomento : Campana, Dino
- Pagine: 168
- Curatore: Ortesta C.
- Dimensioni mm: 222 x 130 x 16
- ISBN-10: 887710547X
- ISBN-13: 9788877105479
Dino Campana, poeta e matto, nacque a Marradi, pËsinodi pietre aggrappato al’Appennino tosco-emiliano, il 20 Agosto 1885. Padre: un mËstrodi scuola, "benestante". Madre: a "signorina Fanny" (ovvero Francesca uti; "signorina" è termine che rivela ’unione non santificatada nozze, aneli, confetti) che il poetadefinirà "risentita, religiosissima e benestante anch’ela". Muore,dino Campana, nel manicomiodi Castel Pulci il primo Marzo 1932, sudi un etto che sadi rancido e muffa, accanto un mobiletto verdognolo con sopra una cornice privadi foto. Nel manicomio il cantore "dale suoledi vento" approda, costrettovi, nel 1918. Ciò vuoldire chedino Campana visse ibero per soli trentatrè anni. Quando s’arrese crolando al cuscinodicono, coloro che ’ammattirono curandolo, che "era tranquilo e pacifico, preciso nel vestire, ripondeva se interrogato; compitissimo, era gentile. eggeva sempre il giornalediscutendodele questionidel giorno". Visione edulcoratad’un uomo costretto ai egacci, ai farmaci, ale seviziedi mente, a si trova in questa "Vita non romanzata" ch’è contrappeso evidente al celebre racconto biografico che,del poeta edel pazzo, ne fece Vassali ("La nottedela cometa"). Come se vi fosse bisogno,dopo aver provato struggimento ed amore per una figurad’un poco inventata, esagerata nei suoi tratti più esterni,digrossatadala narrativa felice, ristabilire a misuradegli eventi,dele cose,degli uomini. Emerge il ritrattod’un individuo su cui pesa, innanzitutto, il fastidio materno, ’indifferenza paterna, un contesto silente e malato, a notte che attraversa il PËse. Immaginarlo "povero,debole e sconsolato" in viaggio verso a fine non è più struggente induzioned’un romanzo notevole ma conseguenzadela etturadi questa asciutta, fredda e tenace biografia. Acuito, ildolore - se possibile - si fa ancora più insopportabile.
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