Cattivi soggetti. Gli ultimi fuochi del novecento - 9788862522014

Cattivi soggetti. Gli ultimi fuochi del novecento: Nanni Moretti non era iscritto a nessun partito o gruppo. Dapprima lo incontravo con un suo amico. Poi venne a trovarmi da solo, a via Galluppi. Renzo Paris, uno dei maggiori intellettuali italiani, ripercorre con ironia e leggerezza gli anni intorno al '68, quando politica e cultura sembravano andare a braccetto. "Cattivi soggetti" ci aiuta, senza enfasi né retorica, a fare una riflessione su quel periodo, attraverso i ritratti di alcuni dei personaggi più noti nel panorama culturale del momento, la descrizione delle riunioni delle femministe e quella delle prime forme di aggregazione degli omosessuali, le assemblee e le manifestazioni con gli scontri con la polizia. C'è forse un po' di nostalgia per quel periodo così breve che, diventato subito mito, leggenda, ha lasciato in chi lo ha vissuto un po'di rimpianto. Ripercorriamo così le strade di una Roma di scrittori e artisti, raccontata dall'autore con una prosa che è un po' narrativa e un po'diario, con la precisione di una memoria attenta e uno stile tachicardico e malinconico insieme. Questo testo, come un buon vino, oggi appare più ricco e corposo di quanto non fosse già la prima edizione del 1988, impreziosito da materiale di alto valore storico e culturale: alcuni versi inediti di Pasolini e una lettera quasi del tutto sconosciuta del giovane Moravia a Galeazzo Ciano. Paris lo rilegge, in un diverso contesto e con un altro sguardo, offrendoci un memoir che molto ha da dire...
Nanni Moretti was not registered with any party or group. I first met with his friend. Then came to see me alone, via Pasquale Galluppi. Renzo Paris, one of the major Italian intellectuals, with irony and lightness year around ' 68, when politics and culture seemed to go hand in hand. "Bad guys" helps us, without emphasis or rhetoric to make a reflection about that period, through portraits of some of the most famous cultural scene of the moment, the description of meetings of feminists and one of the first forms of aggregation of homosexuals, the assemblies and demonstrations with clashes with police. There is perhaps a bit of nostalgia for that period so short that became myth, legend, has left those who lived a bit of regret. So let the streets of Rome of writers and artists, narrated by the author with a prose that is a bit narrative and a little diary, with the precision of a careful and style memory tachy and melancholy together. This text, like a fine wine, today it appears richer and full bodied than it was already the first edition in 1988, featuring material of high historical and cultural value: some unpublished verses by Pasolini and a largely unknown letter of the young Moravia to Galeazzo Ciano. Paris the reads, in a different context and with a different look, offering us a memoir that much has to say ...