Ci mettiamo la faccia tutti i giorni! La vita di ogni impresa è una storia - 9788850326136

Ci mettiamo la faccia tutti i giorni! La vita di ogni impresa è una storia: Una coppia di binari sul palcoscenico, una stazione ferroviaria, un computer che controlla e monitorizza ogni movimento. La sceneggiatura è scarna, essenziale, così come sembra essere d'obbligo quando si scrivono copioni sui trasporti; copioni, per addetti ai lavori, si afferma e si ripete ad ogni occasione per celare una sottile ma pervicace volontà di mantenere tutto ciò che si muove, aerei, treni, porti e navi, in una sorta di ghetto. La società civile, l'industria ben radicata nelle sue fabbriche, le città ben piantate e impantanate nei loro quartieri e nelle loro speculazioni immobiliari, sembrano quasi vergognarsi: noi, muoverci, giammai. Con il risultato che per anni chi ha osato parlare di mobilità e di trasporti è stato puntualmente equiparato ai due pazzi di andreottiana memoria, quello pazzo sul serio e quello, guarda caso, pazzo perchè voleva risanare le ferrovie... Dalla prefazione di Bruno Cardani.
A pair of railway tracks on stage, a train station, a computer that controls and monitors every movement. The script is thin, essential, as seems to be de rigueur when writing scripts on transport; scripts, for insiders, it is claimed, and is repeated at every opportunity to conceal a subtle but persistent desire to keep everything moving, airplanes, trains, ports and ships, in a kind of ghetto. Civil society, industry firmly rooted in its factories, the city firmly planted and bogged down in their neighborhoods and in their real estate speculation seem to almost be ashamed: we keep moving, never. With the result that for years who dared speak of mobility and transport was punctually equated to two crazy Andreotti's memory, the crazy one seriously and that, coincidentally, mad because he wanted to rehabilitate railways ... From the foreword by Bruno Gimbals.