«Mia sorella la vita». Boris Pasternak. Catalogo della mostra. Ediz. illustrata - 9788897455011

«Mia sorella la vita». Boris Pasternak. Catalogo della mostra. Ediz. illustrata: Boris Pasternak (1890-1960), poeta, traduttore e scrittore di fama mondiale, è stato un punto di riferimento e di certezza per intere generazioni in URSS. Le sue opere, invise al regime, circolavano nel samizdat, l'autoeditoria clandestina, arrivando perfino nei lager dove - come afferma Salamov - "i suoi versi venivano letti come preghiere". Al centro di tutto il cammino esistenziale e artistico di Pasternak sta un unico grande tema, la vita, concepita non come l'oggetto, bensì come l'interlocutore del pensiero. La vita vissuta come continuo miracolo, attraversata da una presenza amorosa più evidente perfino della luce del sole. La statura dell'uomo è il suo sguardo, che nella sua semplicità originale, libera dai pregiudizi, abbraccia la vita nel suo continuo, prodigioso ricrearsi. Nelle opere dello scrittore la vita è spesso paragonata a un fiume, che sfocia nella dimensione dell'eternità. La vita, infatti, nel suo ininterrotto contrapporsi alla morte e alla condizione mortale, nella dura prova che queste le infliggono, è l'esperienza di attraversare la morte, superarla come una resurrezione dai morti. L'esperienza del vivere è quindi un tutt'uno con la gioiosa dimensione pasquale, in qualsiasi circostanza, positiva o negativa. Di qui la percezione della santità di tutto ciò che esiste, innanzitutto di sé. È questa la certezza che Pasternak - così come il personaggio del suo romanzo più conosciuto, Zivago testimonia nelle contraddizioni, nelle cadute, nelle apparenti sconfitte...
Boris Pasternak (1890-1960), poet, translator and writer of world renown, was a point of reference and certainty for generations in the USSR. His works, disliked the regime, circulated in samizdat, clandestine, self-publishing and even prison camps where-as stated by Shalamov-"his verses were read as prayers." At the Centre of all artistic and existential journey of Pasternak is one big theme, life, conceived not as the object, but rather as the interlocutor of the thought. The life lived as continuous miracle, crossed by a loving presence more noticeable even in sunlight. The stature of man is his eyes, which in its original simplicity, free from prejudices, embraces life in its continuous, prodigious enjoying himself. In the works of the writer's life is often compared to a river, which empties into the dimension of eternity. Life, in fact, in his unbroken opposition to death and mortality, in the hard evidence that these are the deal, is the experience of crossing the death, overcoming it like a resurrection from the dead. The experience of living is so at one with the joyous Paschal dimension, under any circumstances, positive or negative. Hence the perception of the sanctity of all that exists, first by itself. And this confidence that Pasternak-as well as the character of his best known novel, Zhivago-testifies to the contradictions, in falls, in apparent defeats ...