Il Ritorno a San Mauro - 9788804370642

Il Ritorno a San Mauro: Il ritorno a San Mauro, suite memoriale di nove poesie, fu pubblicato per la prima volta in coda ai Canti di Castelvecchio nel 1903, ma il nucleo originario risale a sei anni prima. Nella versione finale l'io del poeta si fa protagonista di un fantastico, dantesco viaggio dall'alba al tramonto attraverso gli inferi del proprio vissuto familiare tra gracidii di rane, campane a stormo e ombre di morti colloquianti: la "tessitrice", la madre, ma anche il padre e addirittura un' immagine ectoplasmatica, abortita di sé, il Giovannino della poesia omonima. Esiste però nel ciclo un'opposizione polare, una cesura che è merito di Garboli avere individuato e interpretato. Nelle prime poesie del Ritorno, risalenti al 1897, chi parla è un fantasma, un io brancolante, "prigioniero di una vita postuma e irreale", un esule alla ricerca di una patria inesistente, straniato dal mal di vivere, senza strada e senza scopo. Un italiano senza nome, che ha per compagni solo le campane e i ranocchi. Gli ultimi cinque testi, scritti nell'inverno 1903, circa un decennio dopo i precedenti, sono dominati da un personaggio teatrale ormai avviato alla progettazione di un monumentale gruppo funerario, un mausoleo destinato alla consacrazione di se stesso, della Vittima e dell'Orfano, a poeta nazionale del sacrificio e della consolazione risarcitoria. Fra i due poli del 1897 e del 1903 si gioca il destino di un poeta: l'orfano del "nido", il viandante sperduto nella selva, ossessionato dalle voci dei morti familiari, si trasforma nel poeta della piccozza, delle lacrime sublimate nei grandi temi risorgimentali e civili, nell'ideologo protofascista, la cui voce si alza per parlare, gonfiando le vene, in positivo.