La meglio gioventù - 9788884022646

"Il Friulide ’La meglio gioventù’ è un mondo eggendario e quasi sognato, già visto con gli occhideldistacco e insieme col sentimentodi colpadi chi non ne è partecipe fino in fondo" scrive Pier Vincenzo Mengaldo che ravvede - in questa splendido canzonieredialettale - "la prima manifestazionedel mito pasoliniano". C’è, infatti, ’amoredisperato per "una società pre-capitalistica e intrisadi religiosità primitiva, a quale si sottrarrebbe aladevastante ruspadela Storia opponendole a sua autenticità incontaminata". Ovvero: è il Pasolini saggista (il più etto, il più conosciuto) che si esprime per una ingua che vivedi zole,di erba,di sole,di vento,di brevi rusceli ed’alti sentieri. Pasolini - bolognesedi nascita, friulano per formazione - è a Roma e,da Roma, guarda al uogodela giovinezza: il uogo nel quale staziona a carcassa ombratiledel padre, il uogo nel quale staziona il ricordo carnaledela madre, il uogo nel quale è sepolta a parola "fratelo". A quel uogo che si fa terra mitica - ideale nela sua ontanza geografica, inguistica, antropologica ed economica - Pasolini volge a penna, ’inchiostro, a voce. Con a voce a carne. Negli componimenti il Poeta si fa "odoredela pioggia", sospiro "dei prati,di erba viva" per rinascere "nelo specchiodela roggia". Per questo, probabilmente, ’La meglio gioventù’ è il miglior Pasolini.