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Artisti in fuga da Hitler. L'esilio americano delle avanguardie europee

Artisti in fuga da Hitler. L'esilio americano delle avanguardie europee - 9788815278135

Name: Artisti in fuga da Hitler. L'esilio americano delle avanguardie europee
Brand: Il Mulino
Price: 16.00 EUR
Availability: InStock
Author: Passaro Maria
ISBN: 9788815278135

di Maria Passaro edito da Il Mulino, 2018

Prezzo di Copertina: € 16.00
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Artisti in fuga da Hitler. L'esilio americano delle avanguardie europee libro di Passaro Maria

Informazioni bibliografiche del Libro

Titolo del Libro: Artisti in fuga da Hitler. L'esilio americano delle avanguardie europee
Autore: Maria Passaro
Editore: Il Mulino
Collana: Saggi , Nr. 870
Data di Pubblicazione: 2018
Genere: ARTI
Argomenti : Arte contemporanea Nazismo Avanguardie
Pagine: 184
Dimensioni mm: 280 x 280 x 18
ISBN-10: 8815278133
ISBN-13: 9788815278135

Artisti in fuga da Hitler. L'esilio americano delle avanguardie europee: Emblematica della furia censoria nazista, la mostra sull'«Arte degenerata» del 1937 presenta gli artisti d'avanguardia come un residuo sociale perverso e irrecuperabile. In quel clima carico di minacce, un'intera leva di artisti si trovò a dover fuggire dall'Europa e a cercare riparo negli Stati Uniti. Per loro quel grande paese fu prima di tutto l'approdo alla salvezza, poi la possibilità di un nuovo inizio, senza nostalgie né rimpianti. Smentendo una rappresentazione dell'esilio come perdita, il libro mostra come per molti di quei transfughi - da Mondrian a Randinsky, da Moholy-Nagy a Max Ernst - l'esperienza americana coincise con una stagione ricca di creatività, portatrice di straordinari innesti artistici.
Emblematic of the Nazi censorship, Fury the exhibition on ' degenerate art ' of avant-garde artists as a residual 1937 presents perverted social and unrecoverable. In that climate of threats, an entire load lever of artists found himself having to flee from Europe and to seek shelter in the United States. For them that great country was first off the dock to salvation, then the possibility of a new beginning, without nostalgia or regrets. Disproving a representation of exile as a loss, the book shows how for many of those defectors-from Mondrian to Randinsky, by Moholy-Nagy in Max Ernst-the American experience coincided with a season full of creativity, bearer of extraordinary grafts art.

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