Lettera a un giovane calciatore - 9788861909298

Lettera a un giovane calciatore: "Ti vedo a centrocampo, i capelli arruffati alla Maradona, prendi la palla e detti il passaggio, indichi al compagno quale zona coprire, contrasti con decisione un avversario pronto al contropiede. E mi chiedo: perché, durante la mia carriera, non sono mai tornato sui campi a torto chiamati minori, a raccontare di voi e dei vostri sogni?" Questo è un libro per chiunque ami davvero il calcio, un'elegia trascinante composta di ricordi, emozioni, volti e movenze di campioni, miti e meteore, stelle cadute troppo in fretta e tragedie che fanno ancora sospirare, partite indimenticabili, clamorosi autogol, rigori sbagliati, carriere in panchina, sconfitte che mai avresti immaginato e vittorie che non puoi dimenticare. Tutto questo è il calcio secondo Darwin Pastorin, cronista sportivo di razza, una vita in tribuna stampa. I soldi hanno preso il sopravvento sull'epica? La legge del marketing ha sotterrato la poetica del dribbling? Ai massimi livelli, dietro una patina scintillante, si nascondono scandali, palate di soldi, personaggi ambigui, razzismo, violenze. Allora non resta che abbandonare gli stadi faraonici e tornare nei campetti di pietre e polvere, negli oratori dove, ogni giorno, si ripete lo stesso rito laico, la festa del pallone. Dove anche i grandi tornano bambini. Dove il calcio sarà, sempre e per sempre, una meravigliosa, irresistibile, grottesca, sorprendente metafora della vita.
"I see you in midfield, my hair matted to Maradona, you take the ball and say the pass, you tell your team-mate which area to cover, you strongly contrast an opponent ready to counterattack. And I wonder: why, during my career, have I never returned to the fields wrongly called minors, to tell about you and your dreams?" This is a book for anyone who really loves football, a gripping elegy composed of memories, emotions, faces and movements of champions, myths and meteors, stars fallen too fast and tragedies that still make sighing, unforgettable matches, resounding self-goals, Wrong penalties, careers on the bench, defeats you never imagined and victories you can't forget. All this is football according to Darwin Pastorin, race sports reporter, a life in the press gallery. Did money take over the epic? Has the law of marketing buried the poetics of dribbling? At the highest level, behind a glittering patina, there are scandals, palates of money, ambiguous characters, racism, violence. Then all that remains is to abandon the Pharaonic stadiums and return to the campsites of stones and dust, in the speakers where, every day, the same secular rite is repeated, the feast of the ball. Where even the grown-ups come back children. Where football will be, always and forever, a wonderful, irresistible, grotesque, surprising metaphor of life.