Racconti urbani. Cinquantanove elzeviri d'architettura - 9788891625014

Racconti urbani. Cinquantanove elzeviri d'architettura: «Dal 1995 al 2009, in tre distinti periodi di tempo, ho avuto l'onore (e la fortuna) di collaborare con l'importante giornale greco "To Vima tis Kyriakis" (letteralmente: La Tribuna di domenica), pubblicando testi sull'architettura nell'inserto culturale denominato prima "Nees Epoches" e successivamente "To allo Vima". La mia strategia era abbastanza semplice: da un lato conquistare una tribuna, appunto, per poter esprimere pubblicamente e in maniera completamente autonoma e al di sopra di ogni "guerra di religione", le mie opinioni e il mio punto di vista su alcune tematiche dell'architettura e la città, più generali, certo, ma che avrebbero potuto interessare un tratto della parte pensante della società ellenica; dall'altra riuscire a proporre come argomenti per la discussione anche temi particolari, talvolta addirittura "pesanti", che fuoriuscivano dalla quotidianità e l'informazione di un giornalismo specializzato, in maniera certamente intellegibile, comprensibile ai più ma senza sconti circa la, chiamiamola così, scientificità dell'approccio. Ne è uscito un mix interessante, tra notizie su mostre, pubblicazioni, premi di architettura da una parte e saggi teoretici d'altra, seguito da un numero di lettori molto più alto di quello che ragionevolmente avrei potuto aspettarmi. Ho deciso di pubblicare ora questi cinquantanove "elzeviri" di architettura, come piccolo apporto alla cosiddetta "terza missione" dell'Università, cioè ho voluto far  conoscere - oltre che ai miei studenti del Politecnico torinese (cui è dedicato questo lavoro) - anche a un pubblico di lettori ital
"From 1995 to 2009, in three distinct periods of time, I had the honor (and luck) to collaborate with the important Greek newspaper "To Vima tis Kyriakis" (literally: The Sunday Tribune), publishing texts on architecture in the cultural insert first called "Nees Epoches" and later "To al Vima". My strategy was quite simple: on the one hand to win a grandstand, precisely, in order to be able to express publicly and in a completely autonomous way and above any "war of religion", my opinions and my point of view on some issues of architecture and the city, more general, of course, but that could have affected a section of the thinking part of Hellenic society; on the other hand, to be able to propose as topics for discussion also particular themes, sometimes even "heavy", that leaked from everyday life and the information of a specialized journalism, in a way certainly intelligible, understandable to most but without discounts about the, let's call it, scientificity of the approach. An interesting mix emerged, including news about exhibitions, publications, architecture prizes on the one hand and theoretical essays on the other, followed by a much higher number of readers than I reasonably could have expected. I decided to publish now these fifty-nine "elzeviri" of architecture, as a small contribution to the so-called "third mission" of the University, that is, I wanted to make known - in addition to my students of the Polytechnic of Turin (who is dedicated this work) - also to an audience of ital readers