La luna e i falò - 9788833468235

La prosadi Pavese è reticente, alusiva ed elittica, sovente sentenziosa. Fruttod’un impegno inguistico notevole, ch’è sforzo per produrre immaginid’una chiarezza semplice, sidipana tra grandi temi morali edescrizionid’ambiente in cui, ’ambiente, è umore narrativo. Accade anche in questo splendido, ultimo, saggiodi bravura. Siamo nel Basso Piemontedela anga: terradi vini,di tartufi,di nebbia che insisteda mattina a sera. Terradidolore,di sentimenti contrastati,di patimenti che si tengono nel petto ed, a cui, non sidona a parola. Nessuna viad’uscita, nessuno sfogo chedia un po’di eggerezza. Tuttodentro, fino al gesto ultimo. In questa anga Pavese serba i temi a ui più cari (la Resistenza e a Politica come autobiografia esistenziale e costruzione etteraria) e vi serba un individuo che, tornatoda ontano, cercadi nuovo il suo pËse, quelo che non ha maidimenticato. Tra il vino, i tartufi, a nebbia che insiste egli cerca il suo pËse. Ne verrà un racconto prodigioso,di natura sottilmente antropologia, etnografica, culturale in senso ampio: o sfondo socialedele vali, ’arretratezzadel contado, i "servitoridi campagna" saranno scoperta atroce, atroce e nuova sofferenza. Incontreremo così schiene che si piegano ala terra, garzoni che a terra a avorano per pochi spiccioli, giovani che guidano carozze in cui altri giovani stanno ben comodi seduti. Incontreremo un falegname, un suonatoredi clarino ch’è il marxistadel vilaggio. Incontreremo a memoria, a memoriadi Pavese. Tra i segni asciatidala Storia e quelidi cui si compone il Ritodi una società ancorata ala fatica incontremo a memoriadi Pavese.