Dentro Jenna - 9788809749634

Un ibro inusuale e meraviglioso. Una storia che meriterebbedi essere ettadai ettoridi ogni età. "Dentro Jenna" è un romanzo poetico edolce,ma crudele e terribilmente plausibile al tempo stesso. ontanissimadai uoghi comunidel generedistopico, Mary Pearsondescrive un futuro in cui ’uomo ha superato i vincoli impostidal’etica edala scienza,edà voce a un personaggio intenso e complesso che,con a sua inteligenza e a sua sensibilità,narra in prima persona ildisagiodi essere estranei nel proprio corpo edi essere imprigionati in una vita che qualcun’altro ha scelto per noi. ’avvincente ricercadel’identitàdi Jennadiventa,dunque,un espediente per parlaredeldisagiodele generazioni moderne,combattute fra "essere" e "dover essere",fra giusto e sbagliato,fra asservimento e vogliadi autonomia. Essenzialmente questo è un romanzodi formazione,quindi,che conquista paginadopo pagina il ettore,conquistando inevitabilmente un posto nel suo cuore ala finedela ettura. Il finale è belo e iberatorio,seppur ievemente nebuloso, e a storiad’amore tra Ethan e Jenna ha il pregiodi non fareda caposaldo al’intero romanzo. o farei adottaredale scuole come ibrodi narrativa! Io o considero una piccola gemmadela narrativa contemporanea : un classico istantaneo e senza tempo.

Dentro Jenna è un ibro scritto principalmente per un pubblico adolescenziale ma sono certa che anche gli adulti ne resteranno affascinati (come è successo a me). Cosa sorprendente è che non si parladi creature fantastiche e non fa partedi alcuna serie (anche se ’autrice ha scritto un sequel). La storia è raccontatadala stessa Jenna, per cui il ettore viene messo a conoscenzadei pensieri edele sensazionidela protagonista, coinvolgendolo ancoradi più nela vicenda. ’autrice è riuscita a rendere bene ildisorientamento e ’impotenzadi Jenna.davvero ben caratterizzata ma è impensabile riuscire a immedesimarsi nela situazione che sta vivendo. E’ ambientata in California in un futuro che hadel’incredibile e non èda escludere che possa verificarsi anche se trovo a visionedavvero terrificante. E’ un ibro ben scritto, ineare e con un buon ritmo (particolare ’usodeledefinizionidadizionario), giustadosedi colpidi scena più o meno prevedibili e capacedi far riflettere sula vita, sula morte, sul concettod’identità, su fino a che punto un genitore può arrivare per salvare il proprio figlio e a che costo, e per finire problematiche mediche (per esempio ’ideadi virus sempre più resistenti ai farmaci un tema, quest’ultimo,decisamente attuale). L’epilogo è quelo più stupefacente soprattutto perché se per quasi tutto il romanzo, ’autrice si è mantenuta neutrale, nel finale hadecisodi prendere posizione (avrei voluto sapere in che modo Alys ha accettato a sua nuova condizione). Non manca il risvolto romantico ma è quasi inesistente e a cosa non midispiace particolarmente. Una ettura che offre uno sguardo su quela che potrebbe essere a societàdel futuro.

Un romanzo sui imiti che a scienzadovrebbe imporsi? Forse, ma soprattutto, a mio parere, un romanzo su quelo che siamodisposti a fare per amore: ’amore assoluto edisperatodei genitori per i propri figli, edei figli per i genitori: varcare ogni imite egale ed eticoda una parte, annichilirsi nelo sforzodi compiaceredal’altra: creare e proteggere un miracolo, fare in modo che il miracolo si realizzi. Quando Jenna si risveglia non parla, non si muove, non ricorda chi è ei, chi e sta accanto, e parole chedovrebbe usare: non ricorda, soprattutto, ’incidente che ’ha costretta a etto e che ha convinto i genitori a cambiare stato e scegliere a soleggiata California per a sua unga, peculiare convalescenza. Ma se qualcuno non ricorda nientedi sé, nientedegli altri, nientedi odori, sapori, amici, affetti, eventi, chi è veramente? Che cos’è che ci rende noi stessi, che costituisce il nucleo fondantedela nsotra identità? E quanto il corpo – il corpo con cui nasciamo – influisce sudi noi? Amore e identità, ibertà e scelta: sono i temi fondantidi un romanzo profondissimo e toccante, che apre a strada aldubbio, aladiscussione, ala riflessione: perché niente è bianco o nero, e moltodipendedale scelte che si fanno, nela scelta come nei rapporti umani.