Venezia porta d'Oriente - 9788815149480

Venezia porta d'Oriente: In arabo Venezia si dice al-bunduqiyya. Venezia è l'unica città europea ad avere un nome arabo e questo semplice fatto dice quanto la Serenissima sia stata per lunghi secoli la principale cerniera di raccordo fra l'Europa e l'Oriente, fra la Cristianità e il vasto mondo musulmano affacciato sul Mediterraneo. Quella raccontata in questo libro è una storia millenaria di rapporti e scambi tra mondi antagonisti, ma comunque in contatto e solo ogni tanto in guerra. Dal Mille alla fine dello Stato veneziano (1797), l'autrice racconta l'evoluzione del rapporto fra Venezia e il mondo arabo e turco, sul filo dei commerci della Serenissima, dei pellegrinaggi e delle crociate, degli scontri ma anche delle alleanze, delle peripezie degli schiavi e dei convertiti. Tracciata dalle più lontane origini l'evoluzione complessiva di questo rapporto, l'autrice racconta poi dettagliatamente chi e come, da una parte e dall'altra, lo tesseva: gli ambasciatori con i loro cerimoniali, i dragomanni e i consoli, i mercanti con i loro fondachi, i marinai e gli schiavi, i pirati e le spie. Un viavai di persone e merci che disegna, un secolo dopo l'altro, un quadro vivido di contiguità, di familiarità, di relazioni tra mondi diversi ma non necessariamente ostili.
Venice is said al-bunduqiyya in Arabic. Venice is the only city in Europe to have an Arabic name and this simple fact says as the Serenissima was for centuries the main hinge between Europe and the Orient, between Christianity and the vast Muslim world overlooking the Mediterranean. The one told in this book is a history of relationships and exchanges between worlds antagonists, but still in contact and only occasionally at war. From a thousand at the end of the Venetian Republic (1797), the author recounts the evolution of the relationship between Venice and the Arab and Turkish, on the edge of the trades of the Serenissima, pilgrimages and the Crusades, fighting but also of the alliances, the vicissitudes of slaves and converts. Drawn from the most distant origins the overall evolution of this report, the author then tells in detail who and how, on the one hand and on the other, I wove: the ambassadors with their ceremonials, the ALA and the consuls, the merchants with their fondachi, sailors and slaves, pirates and spies. A flow of people and goods that draw, a century after another, a vivid picture of contiguity, familial, relationships between different worlds but not necessarily hostile.