Il confine occidentale. Dalla langue d'oc al movimento No Tav - 9788897264385

Il confine occidentale. Dalla langue d'oc al movimento No Tav: Secondo volume della "Tetralogia del confine" (a febbraio 2013 era uscito "Il confine occidentale" di Giorgio F. Siboni) al quale faranno seguito "Il confine settentrionale" e "Il confine meridionale". Le terre ove da centocinquant'anni corre il confine italo-francese sono state per secoli altro: luoghi di passaggio, di incontro tra culture e identità religiose diverse, centro di una dominazione di Antico Regime che rimase per secoli uno Stato di passo con possedimenti di qua e di là dalle Alpi. Un mondo unito dalla lingua e dalla cultura: con un suo cuore che, nelle Alpi, tra Savoia e Piemonte, fu il Moncenisio; nel 1860 per la prima volta da lì fu fatto passare un confine presentato come lineare e inevitabile che in parte lacerò e disperse questa comunità umana. Oggi mute testimoni di quella frontiera sono le innumerevoli "fortezze Bastiani" che vegliano malinconiche le vette alpine. Per secoli, per gli uomini delle valli del Piemonte occidentale, la Francia fu terra di emigrazione per divenire nemica con l'entrata in guerra dell'Italia a fianco della Germania nel giugno del 1940.
The second volume of "tetralogy of the border" (in February 2013 was released "western border" by George f. Siboni) which will be followed by "the northern border" and "the southern border". The lands where from a hundred and fifty years runs the Italian-French border have been for centuries more: places of passage, of encounter between cultures and different religious identities, the center of a domination of the old Regime that was for centuries a State of up with possessions hither and thither from the Alps. A United World language and culture: with his heart, in the Alps between Savoy and Piedmont, was the Mont Cenis; in 1860 for the first time there was passed a border presented as linear and inevitable that partly tore apart and disperse this human community. Today mute witnesses of that frontier are the countless "fortresses Bastiani" who keep watch the maudlin alpine peaks. For centuries, for men of the valleys of Piedmont, Western France was a land of emigration to become an enemy with Italy's entry into the war on the side of Germany in June 1940.