Aria salmastra e voli di gabbiano - 9788832109177

Aria salmastra e voli di gabbiano: "Sergio Penco ci fa strada nell'esplorazione di una torbida Trieste notturna, per poi farci assaporare il rinascere delle cose all'alba con l'avvento della luce; ci avverte di come siano tante le musiche modulate dalle piogge in ragione dell'ora e delle variazioni, tutti accordi che leniscono le pene dell'animo; ci sollecita a opporre il volto alle sferzate della bora, ritemprante e impertinente, per trovare a noi stessi un più saldo equilibrio. Evoca ricordi lontani, si incanta a guardare la volta celeste ingioiellata di stelle, ma non si rifugia mai nell'idillio. La sua coscienza non si sottrae al confronto con la durezza di un mondo mal assemblato del quale censisce le storture, tracciando con partecipe tensione espressiva i drammi dell'emarginazione e della fame, rappresentando la miseria morale della indifferenza e l'insulto delle ingiustizie sociali. Ma il grande tema di questi versi è intimo e personale e nello stesso tempo terribilmente comune a tutti gli uomini, anzi a tutti i viventi: quello della morte come via al nulla o come ultima avventura da correre sull'amato mare dietro il grande miraggio della libertà..."
"Sergio Penco makes his way in the exploration of a murky nocturnal Trieste, and then we can enjoy the rebirth of things at dawn with the advent of light; he warns us of how many musics are modulated by the rains due to the time and the variations, all chords that soothe the pains of the soul; he urges us to oppose the face to the lashings of the bora, restoring and impertinent, in order to find a firmer balance for ourselves. He evokes distant memories, he enchants himself to look at the celestial vault beaned with stars, but he never takes refuge in the idyll. His conscience does not escape the confrontation with the harshness of a poorly assembled world of which he records the distortions, tracing with shared expressive tension the dramas of marginalization and hunger, representing the moral misery of indifference and the insult of social injustices. But the great theme of these verses is intimate and personal and at the same time terribly common to all men, indeed to all the living: that of death as a way to nothing or as the last adventure to run on the beloved sea behind the great mirage of freedom ..."