Animali pensanti nella filosofia tra medioevo e prima età moderna - 9788846731982

Animali pensanti nella filosofia tra medioevo e prima età moderna: In un lungo arco temporale (dall'età tardoantica, attraverso il medioevo, fino agli inizi dell'età moderna) filosofi e teologi hanno rinunciato a osservare gli animali, preferendo all'esperienza l'analisi concettuale e la manipolazione simbolica. Dunque è possibile raccontare una storia non di animali incontrati e osservati, ma di animali pensati, in un quadro complesso di tradizioni diverse, di linguaggi che si stratificano, di libri che parlano di libri, di feconde tensioni tra la persistenza di modelli teologici e la riappropriazione dell'epistemologia aristotelica tra XIII e XVI secolo. Un superamento di queste tensioni fu il neoaristotelismo attivo di alcuni naturalisti che, intorno alla metà del Cinquecento, cercarono di mettere l'epistemologia aristotelica al servizio dell'osservazione diretta, della dissezione e dell'integrazione parola/immagine in splendidi libri illustrati.
Over a long period (from the late Antiquity through the middle ages, until the beginning of the modern age) philosophers and theologians have given up on watching animals, preferring to experience the conceptual analysis and symbolic manipulation. So you can tell a story not of animals encountered and observed, but of animals thought, in a complex picture of different traditions, languages which are layered, books about books, fruitful tension between the persistence of theological models and the appropriation of Aristotelian epistemology between 13TH and 16th centuries. The overcoming of these tensions was the active neoaristotelismo of some naturalists who, around the middle of the sixteenth century, sought to put the Aristotelian epistemology at the service of direct observation, dissection and integrating word/image into beautiful picture books.