Il silenzio della polvere. Capitale, verità e morte in una storia meridionale di amianto - 9788857530253

Il silenzio della polvere. Capitale, verità e morte in una storia meridionale di amianto: Negli anni Ottanta, in una piccola città del Meridione interno, centinaia di giovani vengono radunati su di un piazzale in periferia. A tutti coloro che hanno meno di vent'anni viene chiesto di fare un passo in avanti: un'impresa, costituita per l'occasione, li assumerà per effettuare una delle operazioni più inquietanti della storia industriale del nostro Paese. A mani nude, senza mascherine né tute protettive, decoibenteranno dall'amianto - in pieno centro abitato - poco meno che l'intero parco rotabile (vagoni ed elettromotrici) delle Ferrovie dello Stato. L'indagine socio-etnografica di URiT ricostruisce attraverso le biografie dei sopravvissuti (operai e abitanti del quartiere, molti dei quali gravemente ammalati), le omertà e i silenzi delle istituzioni di controllo e del ceto politico locale: una vicenda apparentemente incredibile, che può essere invece considerata un paradigma delle modalità attraverso le quali alcuni territori, economicamente e socialmente "deboli", sono stati costituiti in sede privilegiata per la localizzazione di lavorazioni pericolose.
In the 1980s, in a small town in Southern Interior, hundreds of young people gathered on a square in the suburbs. To all those who have less than twenty years are asked to take a step forward: an undertaking, made up for the occasion, will take them to make one of the most disturbing of the industrial history of our country. With bare hands, without masks or protective suits, decoibenteranno by asbestos-filled town-slightly less than the entire rolling stock (wagons and railcars) Ferrovie dello Stato. The survey of socio-ethnographic URiT reconstructs through biographies of survivors (workers and local residents, many of them severely ill), the silence and the silence of the institutions and the local political class: a story seemingly unbelievable, that can be considered a paradigm of the means by which some territories, economically and socially "weak", have been set up in the privileged place for locating hazardous processes.