Il desiderio. Non siamo figli delle stelle - 9788834339190

Il desiderio. Non siamo figli delle stelle: Quello del desiderio è un tema caldo nel dibattito attuale, oggetto di analisi riguardo alle sue modalità e anche di interessata attenzione da parte della società dei consumi. In questa arena di discussione il filosofo Silvano Petrosino si inserisce con un approccio nuovo, cercando vie d'indagine che escano dal seminato della riduzione banale. In continuo dialogo con il pensiero di Heidegger, Sartre, Kojève, Lévinas e soprattutto Lacan, egli arriva a rintracciare nel desiderio quel particolare modo di essere dell'umano che lo distingue da tutti gli altri viventi, quella 'stranezza' già riconosciuta dai tragici greci che rimanda a una 'mancanza' incolmabile, ben diversa dall"assenza' del bisogno, che invece può essere colmata e soddisfatta. Il desiderio si manifesta dunque come tensione a un qualcosa d'altro mai racchiudibile nel possesso, una tensione in cui troviamo la radice stessa dell'identità dell'umano, sempre aperta a un'eccedenza che spiazza ogni pretesa di dominio. E in questa sorprendente, libera e positiva 'scena umana' abitata dalla mancanza radicale si apre infine la possibilità di pensare a Dio, non come colui che spegne il desiderio umano, come riempimento di un vuoto a mo' di tappabuchi, ma come colui che ne è la sorgente e non finirà mai di accrescerlo.
Desire is a hot topic in the current debate, the subject of analysis about its modalities and also of interested attention on the part of the consumer society. In this arena of discussion the philosopher Silvano Petrosino fits in with a new approach, looking for ways of investigation that come out of the seed of trivial reduction. In continuous dialogue with the thought of Heidegger, Sartre, Kojève, Lévinas and especially Lacan, he comes to trace in desire that particular way of being of the human that distinguishes him from all the other living, that 'strangeness' already recognized by the tragic Greeks who refer to an unbridgeable 'lack', quite different from the 'absence' of need, which can instead be filled and satisfied. The desire is therefore manifested as tension to something else never encloses in possession, a tension in which we find the very root of the identity of the human, always open to a surplus that unsettles any claim to domination. And in this surprising, free and positive 'human scene' inhabited by radical lack finally opens up the possibility of thinking of God, not as the one who extinguishes human desire, as filling an emptiness like a stopgap, but as the one who is the source and does not end will never increase it.