L'idolo. Teoria di una tentazione. Dalla Bibbia a Lacan - 9788857526379

L'idolo. Teoria di una tentazione. Dalla Bibbia a Lacan: Il giudizio sulla figura dell'idolo e sulla pratica dell'idolatria è unanime e costante: si tratta, sempre e per tutti, di qualcosa di negativo, di pericoloso, di una realtà con la quale è bene non avere nulla a che fare. La parola d'ordine è dunque sempre la stessa: gli idoli devono essere distrutti. Eppure gli uomini, della nostra come di ogni altra epoca, siano essi credenti o non credenti, ricchi o poveri, colti o ignoranti, non smettono un istante di fabbricarli e adorarli. Come spiegare l'universalità di tale legge? Perché "il bisogno di comunione nell'adorazione è il più grande tormento di ogni uomo singolo, come dell'intera umanità, fin dal principio dei secoli" (F. Dostoevskij)? Perché "vi sono nel mondo più idoli che realtà" (F. Nietzsche)? Il volume cerca di rispondere a queste domande elaborando una teoria che pone la figura dell'idolo e la pratica dell'idolatria non in relazione con una determinata scelta del soggetto, ma più essenzialmente con il suo stesso modo d'essere. Nell'ultima parte dello studio si propone un'originale interpretazione della società dei consumi la cui natura più profonda viene individuata nell'essere ultimamente "una comoda idolatria per le masse a basso costo". Una stimolante opera filosofica alimentata dal costante e fecondo dialogo con la psicoanalisi, l'esegesi biblica e la letteratura.
The judgment on Idol and figure on the practice of idolatry is unanimous and constant: it is, always and for everyone, something negative, dangerous, a fact with which you do not have anything to do. The password is always the same: the idols should be destroyed. Yet, our men as any other epoch, whether believers or non-believers, rich or poor, educated or uneducated, they don't stop an instant of manufacture and worship them. How to explain the universality of that law? Because "the need for communion in the worship is the greatest torment of every single male, as the whole of humanity, from the beginning of centuries" (f. Dostoyevsky)? Because "there are more idols in the world that reality" (f. Nietzsche)? The volume seeks to answer these questions by developing a theory that places the figure of Idol and the practice of idolatry not in relation with a particular choice of subject, but more essentially with his own way of being. In the last part of the study proposes an original interpretation of the consumer society whose deepest nature is discovered to be lately "a convenient idolatry to the masses cheaply". A thought-provoking philosophical work fueled by constant and fruitful dialogue with psychoanalysis, Biblical exegesis, and the literature.