Un Giovane di campagna - 9788884406224

Un Giovane di campagna: Ambientato fra la fine degli anni Cinquanta e gli inizi degli anni Sessanta, questo romanzo - ormai diventato un classico - tratteggia un fenomeno preciso della storia italiana recente: la scomparsa della civiltà contadina. Il filo conduttore è costituito dal giovane Pietro che, nato e cresciuto nelle campagne del basso Lazio, studia fino a conseguire la laurea in lettere, per poi stabilirsi in città. Pietro ha vissuto giorno per giorno le radicali trasformazioni del mondo rurale, che hanno riguardato non solo l'abbandono della terra e l'introduzione di mezzi meccanici nei lavori agricoli, ma anche gli stati d'animo e la vita delle persone. È la dolorosa, poetica descrizione di uomini, giovani, vecchi, intere famiglie, costretti a lasciare le proprie case e terre per emigrare lontano. Chi rimane guarda i campi che stagione dopo stagione vanno in rovina, e presagisce per sé un simile destino di distacco. Quella raccontata non è soltanto una storia personale, ma è la storia collettiva di un paese, di una regione e forse di tutte le campagne, non solo italiane, in quel torno di anni. L'attualità del libro risiede proprio in questo: nella sua capacità di cogliere le ultime immagini di un mondo dal quale molti di noi provengono, fatto di un contatto autentico con la natura e con gli animali, di schiettezza di sentimenti, di solidarietà, di comunità più giuste e meno diseguali, di cibi genuini. Valori verso i quali - dopo decenni di logorante "modernità" - stiamo cominciando a volgere di nuovo lo sguardo.
Set between the late 1950s and early 1960s, this novel--has become a classic-outlines a precise phenomenon of recent Italian history: the disappearance of rural life. The common thread is the young Peter who, born and raised in the countryside of southern Lazio, he studied until graduating in letters, then settle in the city. Peter lived day by day the radical transformations in rural areas, involving not only the abandonment of the land and the introduction of mechanical means in farm work, but also moods and people's lives. And the painful, poetic description of men, young, old, entire families, forced to leave their homes and lands to migrate away. Those who remain see fields that season after season crash, and presages a similar fate. One told is not only a personal story, but it is the collective history of a country, of a region, and perhaps of all campaigns, not only Italian, in that I'm going back years. The news of the book lies in this: in his ability to grasp the latest images of a world from which many of us are, made of a genuine contact with nature and animals, by directness of feelings of solidarity, fairer and less unequal, community of healthy food. Values to which-after decades of exhausting "modernity"-we are starting to turn our gaze again.