Musica a scuola con lo strumentario Orff. Vol. 2: Gli strumenti a barre - 9791280334374

Musica a scuola con lo strumentario Orff. Vol. 2: Gli strumenti a barre: Nel precedente volume ci siamo occupati esclusivamente degli strumenti ritmici, e qui tratteremo solo degli strumenti intonati a barre. Non perché nella pratica quelli vengano prima di questi, o perché i due grandi gruppi strumentali delle percussioni a intonazione indeterminata e determinata vadano tenuti rigorosamente separati. Tutt'altro: questi due volumi, così come le due categorie strumentali di cui stiamo parlando, appartengono l'uno all'altro, e sono divisi solo per comodità di trattazione. Nella pratica, l'uso dei due gruppi di strumenti si intersecherà e si fonderà costantemente, a seconda del momentaneo oggetto dell'attività. Tuttavia, di fronte agli strumenti ritmici, quelli a barre richiedono un'attenzione particolare, a causa della istintiva cautela, della diffidenza che ci coglie nel momento di utilizzarli, e che maschera spesso soltanto la consapevolezza di quanto essi siano più impegnativi rispetto agli strumenti ritmici. Poiché, mentre con questi ultimi, nella attività scolastica, affrontiamo sostanzialmente un compito di controllo e coordinamento di tempi e durate che è possibile, almeno ci sembra, risolvere con i mezzi del nostro intuito e della nostra esperienza, quelli a barre ci presentano invece lo spinoso problema dell'organizzazione, orizzontale e verticale (ovvero melodica e armonica) delle altezze, che presuppone una ben diversa consapevolezza musicale. Perché noi, popolo canoro, è vero, siamo più abituati a riprodurre a orecchio canzoni e romanze che non a ragionare sulla musica; e trovarci ad affrontare strumenti nati non tanto per eseguire ma
In the previous volume we dealt exclusively with rhythmic instruments, and here we will deal only with the instruments tuned to bars. Not because in practice those come before these, or because the two large instrumental groups of percussion with indeterminate and determined intonation must be kept strictly separate. Quite the opposite: these two volumes, as well as the two instrumental categories we are talking about, belong to each other, and are divided only for convenience of treatment. In practice, the use of the two groups of tools will intersect and merge constantly, depending on the momentary object of the activity. However, in the face of rhythmic instruments, bar instruments require special attention, due to the instinctive caution, the distrust that catches us when using them, and that often masks only the awareness of how much more demanding they are than rhythmic instruments. Since, while with the latter, in school activity, we basically face a task of control and coordination of times and durations that it is possible, at least it seems to us, to solve with the means of our intuition and our experience, the bar ones instead present us with the thorny problem of the organization, horizontal and vertical (ie melodic and harmonic) of the heights, which presupposes a very different musical awareness. Because we, the singing people, it is true, we are more accustomed to playing songs and romances by ear than to thinking about music; and find ourselves facing tools born not so much to perform but