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Collezionismo a corte. I Gonzaga Nevers e la «superbissima galeria» di Mantova (1637-1709) - 9788879704403
di Roberta Piccinelli edito da EDIFIR, 2011
- Prezzo di Copertina: € 28.00
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Collezionismo a corte. I Gonzaga Nevers e la «superbissima galeria» di Mantova (1637-1709)
- Autore: Roberta Piccinelli
- Editore: EDIFIR
- Collana: Le voci del museo , Nr. 24
- Data di Pubblicazione: 2011
- Genere: ARTI
- Argomenti : Mantova-Arte Collezionismo Gonzaga, famiglia
- Pagine: 447
- Volume: 21
- Dimensioni mm: 240 x 170 x 0
- ISBN-10: 8879704400
- ISBN-13: 9788879704403
Collezionismo a corte. I Gonzaga Nevers e la «superbissima galeria» di Mantova (1637-1709): Cosa accadde a Mantova dopo il sacco del 1630 e quali strategie politiche e culturali attuarono Maria e il figlio Carlo II Gonzaga Nevers per "restituire in pristino l'antica superbissima Galena di Mantova" dopo la funesta vendita del 1627-1628? Il volume parte da questi interrogativi per ricostruire, attraverso numerosi documenti inediti - inventari e corrispondenza di corte le scelte artistiche, le dinamiche collezionistiche e la committenza degli ultimi tre duchi della famiglia Gonzaga Nevers di Mantova. Maria, Carlo II e Ferdinando Carlo cercarono di muoversi sapientemente sui mercati italiani, supportati da una fitta di rete di agenti, sensali e intermediari, per acquistare o commissionare opere d'arte che sarebbero servite per arredare gli ambienti di Palazzo Ducale e delle sontuose residenze extraurbane, tra cui Maderno (sul lago di Garda), Marmirolo, la Favorita e Porto. Carlo II fece realizzare apparati decorativi stabili e acquistò oltre cento statue della collezione Contarini-Ruzzini di Venezia, numerosi dipinti di Paolo Veronese. Guercino, Guido Reni, Bernardo Strozzi, Van Dyck e questi sono solo alcuni nomi documentabili con certezza attraverso l'inventario del 1665, che descrive 4.500 oggetti della collezione ducale. La quadreria venne in seguito arricchita anche da opere di pittori di corte, tra cui Frans Geffels e Giovanni Benedetto Castiglione (il Grechetto), che insieme al figlio Giovanni Francesco e al fratello Salvatore, lavorò stabilmente, dal 1657 per i Gonzaga.
What happened to Mantua after the sack of 1630 and what political and cultural strategies implemented Maria and her son Charles II Gonzaga Nevers to "return in the ancient pristine superbissima Galena di Mantova" after the disastrous sale of 1627-1628? The volume starts from these questions to reconstruct, through numerous unpublished documents-inventories and correspondence of the Court-the artistic choices, the dynamics as collectors and patrons of the last three Dukes of Gonzaga Nevers of Mantua. Mary, Charles II and Ferdinando Carlo tried to move expertly Italian markets, supported by a dense network of agents, brokers and middlemen to buy or Commission works of art that would serve to decorate the environments of the Doge and of the sumptuous suburban residences, including Maderno (Lake Garda), Marmirolo, la Favorita and port. Charles II commissioned decorative features stable and bought more than 100 statues of Contarini-Venice, Giorgione paintings collection of Paolo Veronese.
Guercino, Guido Reni, Bernardo Strozzi, Van Dyck and these are just a few names that can be documented with certainty through the inventory of 1665, which describes 4500 items in the collection. The picture gallery was later enriched by works of court painters, including Frans Geffels and Giovanni Benedetto Castiglione (il Grechetto), who along with his son John Francis and his brother Salvatore, he worked steadily, from 1657 to Gonzaga.
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