Regni - 9788862667661

Regni: Nella parola poetica di Daniele Piccini si sedimentano regni: il visibile e l'invisibile, il presente e l'interminabile distesa della memoria, il regno del ricordo e quello, bruciante, del desiderio. Piccini sa che dai luoghi "altri" (i "luoghi / non giurisdizionali" di Caproni) continuamente giungono sussurri, richiami amorevoli, segnali: voci che animano un dialogo e suscitano leopardianamente le presenze del mondo, le convocano. Il mondo non è solo quello segnato dai limiti e dai confini: un altro continuamente preme alle sue porte, si rivela per lampi e per frammenti. La realtà si tende, in vista di una promessa di compimento, e il poeta si pone nel centro di ogni attesa, del tremolare stesso della creazione. "Pensare quel che è assente come parte del nostro vivere, fare dell'assenza - di stagioni e figure, di voci e sguardi - un principio di appartenenza, insomma il proprio che è all'origine del linguaggio. Che la sorgente nascosta del dire poetico, il principio che si fa suono, parola, ritmo, stia appunto nel sentire dentro di sé l'energia di questa intima privazione?", si chiede Antonio Prete nella Nota introduttiva.
In the poetic word of Daniel Children settle kingdoms: the visible and the invisible, the present and the endless expanse of the memory, the realm of memory and that, burning, of desire. Children know that from the "other" (the "non-judicial" places/Caproni) continually come whispers, recalls loving signals: voices which liven up a dialogue and elicit the world's attendance they summon leopardianamente. The world is not only marked by the limits and boundaries: another continuously pressed on its doorstep, turns to flashes and fragments. The reality you tend, in sight of a promise of fulfillment, and the poet stands in the center of all expectation, the flicker of creation. "Think what is absent as part of our living, making the absence-of seasons and shapes, sounds and looks-a principle to which they belong, so the right which is at the origin of language. The hidden source say poetic, the principle which makes itself sound, Word, rhythm, is precisely in feeling within himself the energy of this intimate deprivation? "asks Antonio Priest in the cover note.