'Æsch Mezareph (Fuoco purificatore) con Mathnitin, Haschmatoth (Ripetizioni e omissioni) e Tossefta (Aggiunte) - 9788864963457

'Æsch Mezareph (Fuoco purificatore) con Mathnitin, Haschmatoth (Ripetizioni e omissioni) e Tossefta (Aggiunte): Il discorso cabalistico in 'Æsch Mezareph si avvale, com'è nella tradizione della Qabalah, del continuo riferimento ai versetti biblici, dell'uso, talora anche eccessivo, della Ghimatriah e del costante rapporto tra le Sephiroth e i metalli, con analogie a prima vista sorprendenti solo perché hanno la possibilità di essere comprese all'interno di una prospettiva alchemica. Mathnitin e Haschmatoth è un breve capitolo di appena nove fogli che riprende e analizza alcuni elementi trattati nel corpus principale dello Zohar. Vi si accenna al mitico Shamir, il quale, secondo la mitologia ebraica, ma senza certezza per la traduzione, sarebbe una sorta di «verme» leggendario che tagliava le pietre per il Tempio. Altre fonti ebraiche lo indicano, al contrario, un mistico strumento usato da re Salomone per la costruzione del Tempio, al posto degli strumenti di ferro. Probabilmente il titolo Tossefta fu dato da qualche copista per richiamarsi alle Tosafot del Talmud, ossia a quelle glosse critiche ed esplicative, stampate sul suo margine esterno.
The Kabbalistic discourse in 'Sch Mezareph makes use, as in the tradition of The Qabalah, of the continuous reference to the biblical verses, of the sometimes excessive use of Ghimatriah and the constant relationship between Sephiroth and metals, with analogies at first sight surprising just because they have the possibility of being understood within an alchemical perspective. Mathnitin and Haschmatoth is a short chapter of just nine sheets that takes up and analyzes some elements treated in the main corpus of the Zohar. It is mentioned in the mythical Shamir, who, according to Jewish mythology, but without certainty for translation, would be a kind of legendary "worm" that cut stones for the Temple. Other Jewish sources point to it, on the contrary, as a mystical instrument used by King Solomon for the construction of the Temple, instead of the iron instruments. Probably the title Tossefta was given by some copyist to refer to the Talmud Tosafot, that is, those critical and explanatory glosses, printed on its outer margin.