Mind the map. Mappe, diagrammi e dispositivi cartografici - 9788874900589

Mind the map. Mappe, diagrammi e dispositivi cartografici: "Mind the Map" è un'indagine che abbraccia vari campi del sapere dove la mappa è intesa come panorama, travelogue, archivio, diagramma cognitivo e strumento di sperimentazione artistica. Il libro apre con un excursus storico nelle arti visive, dalle deambulazioni dei dadaisti e dei surrealisti alle derive psicogeografiche dei situazionisti, dagli organigrammi di Mark Lombardi alle "cartografie tattiche" degli ultimi anni. L'antropologo Franco La Cecla racconta le mappe dei sogni degli indiani Beaver del Canada Occidentale e dei sogni che bisogna sognare per avere una vita degna di tale nome. Annemarie Sauzeau scrive della geopolitica artistica di Alighiero Boetti, con un approccio analitico ed esistenziale. Marco Bertozzi si occupa di cinegeografie al nitrato per visionari atlanti del Novecento, dove la macchina da presa si pone sopra, sotto, dentro, davanti ai mezzi della civiltà del vapore grazie all'errabondo vagare di cine-operatori in viaggio, e la visione filmica si sovrappone allo spazio urbano.
"Mind the Map" is a survey that covers various fields of knowledge where the map is understood as landscape, travelogue, archive, cognitive and diagram tool for artistic experimentation. The book opens with a brief historical overview in the Visual Arts, the perambulations of the Dadaists and surrealists, Situationists live of wayward shots from the organizational charts of Mark Lombardi at "tactical cartographies" in recent years. Anthropologist Franco La Cecla tells the maps of Western Canada's Beaver Indians ' dreams and the dreams that you dream to have a life worthy of the name. Annemarie Sauzeau Alighiero Boetti's artistic geopolitics, writes with an analytical approach and existential. Marco Bertozzi deals cinegeografie to nitrate for visionaries of 20th century atlases, where the camera stands at the top, bottom, inside, in front of steam thanks to civilization means Wanderer wander of cine-travelers, operators and filmic vision overprints urban space.