Febbre d'azzardo. Antropologia di una presunta malattia - 9788856845709

Febbre d'azzardo. Antropologia di una presunta malattia: Malati d'azzardo: siamo di fronte a tipi umani con peculiari caratteristiche biologiche e psicopatologiche, come sostiene la biomedicina occidentale, o ad entità fittizie, frutti degeneri del capitalismo funzionali all'imponente business del gioco, come sottolinea una certa critica sociologica? Il saggio si propone di problematizzare la figura del giocatore patologico, sottraendola sia alla sua naturalizzazione, sia agli approcci riduzionisti che tendono a considerarla una mera espressione delle contraddizioni della società dei consumi, per stimolarne una rappresentazione più complessa e articolata: basti pensare alla presenza di ludopatie in epoche preindustriali o in popolazioni indigene precoloniali e, nel contempo, alla loro assenza in diverse aree del pianeta. L'affermazione della realtà fenomenica dei malati d'azzardo non può eludere il compito di oltrepassare l'attuale cortina della medicalizzazione della vita per promuovere una visione multidisciplinare, dove l'analisi antropologica e la ricerca etnografica possano dare un contributo significativo teso ad evidenziare la natura sociale, contestuale e simbolica di questa presunta malattia.
Gambling: patients are human types with distinctive biological characteristics and, as psychopathological biomedicine or Western fictitious entities, degenerate fruits of capitalism for the imposing game business, as some sociological criticism? The essay aims to examine the pathological player shape, removing it from both his naturalization, and reductionist approaches that tend to consider it a mere expression of the contradictions of a consumer society, to stimulate a more complex and articulated: just think of the presence of ludopatie in pre-industrial eras or precoloniali indigenous peoples and, at the same time, their absence in different areas of the planet. The affirmation of the phenomenal reality of sick gamblers cannot evade the task of crossing the current curtain of medicalization of life to promote a multidisciplinary vision, where the anthropological and ethnographic research can make a significant contribution to highlight the social and contextual nature of this alleged disease.