L'arte nello spazio urbano. L'esperienza italiana dal 1968 a oggi - 9788860101631

L'arte nello spazio urbano. L'esperienza italiana dal 1968 a oggi: Arte pubblica: termine che evoca esperienze molto diverse fra loro, dalle operazioni politiche ad altre più ludiche, progetti di trasformazione effimera di luoghi e paesaggi, azioni partecipative, piccoli gesti quotidiani portati all'aperto, forme di esplorazione attiva dei territori. Ma qual è stata la via italiana a questa pratica artistica? Gli artisti hanno seguito molteplici strade, reinventando il rapporto con lo spazio e con il pubblico all'interno della dimensione urbana. Alessandra Pioselli sceglie come punto di partenza il 1968, con il suo peculiare bagaglio critico ed espressivo, e lo colloca sullo sfondo delle vicende politiche ed economiche italiane. Gli artisti escono nella città, contestano, ironizzano, si calano nel sociale e si fanno voce di un'incalzante energia collettiva. Dai temi della lotta per la casa e per il lavoro discende una mappatura fatta di luoghi forse periferici ma nevralgici, di azioni militanti e di riletture "altre" del concetto di bene culturale. Lungo gli anni settanta, poi, il ruolo di animatori quali Enrico Crispolti, Riccardo Dalisi, Ugo La Pietra e altri fa da contrappunto a quello di gruppi come il Collettivo Autonomo di Porta Ticinese o il Laboratorio di Comunicazione Militante a Milano, che declinano in chiave non autoriale il tema della protesta e della militanza: la scultura ambientale si diffonde con una rinnovata funzione civica. Tramontata la stagione della partecipazione popolare, con gli anni ottanta il fronte si frantuma e si differenzia...
Public art: a term that conjures up very different experiences, political operations with more recreational, ephemeral transformation projects of places and landscapes, participative actions, small daily gestures taken outdoors, forms of active exploration of the territories. But what was the Italian way to this artistic practice? The artists have followed many roads, reinventing the relationship with space and the public within the urban dimension. Alessandra Pioselli chooses as its starting point the 1968, with its distinctive critical baggage and expressive, and places it against the backdrop of worldwide political and economic events. The artists come out in the city, deny, joked, descend in social and an insistent voice collective energy. By themes of the struggle for the House and for the work done mapping follows places maybe but peripheral nerve centers of militant actions, and "other" interpretations of the concept of cultural asset. Through the 1970s, the role of entertainers such as Enrico Crispolti, Riccardo Dalisi, Ugo La Pietra and other acts as a counterpoint to that of groups such as the autonomous collective of Porta Ticinese, or Militant communication lab in Milan, that decline in key not the issue of authorial and protest of militancy: environmental sculpture spreads with a renewed civic function. Down the season of popular participation, with the 1980s face crumbles and it differs ...