Il fu Mattia Pascal - 9788841618660
di Luigi Pirandello edito da Principato, 1993
- € 17.30
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Il fu Mattia Pascal
- Autore: Luigi Pirandello
- Editore: Principato
- Data di Pubblicazione: 1993
- Genere: ITALIANO
- Pagine: XLII-318
- Curatore: Turchetta G.
- ISBN-10: 8841618663
- ISBN-13: 9788841618660
Il fu Mattia Pascal: Il romanzo, pubblicato nel 1904, narra la storia di un timido provinciale, Mattia Pascal, che si allontana di casa dopo una delle solite liti con la moglie Romilda e la suocera, e, arrivato a Montecarlo, vince, giocando a caso, diverse decine di migliaia di lire. Il possesso di una grossa somma e la let- tura di una notizia di cronaca che annuncia la sua morte (si tratta di un'er- ronea identificazione del cadavere di un disperato che si è ucciso gettandosi nel pozzo di casa Pascal), lo inducono a simulare davvero la morte e a tentare di cominciare una nuova vita. Mattia Pascal diventa così il signor Adriano Meis, e va a stabilirsi a Roma...
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«Per quanti sforzi facciamo nel crudele intentodi strappare,didistruggere e ilusioni che a provvida natura ci aveva creato a findi bene, non ci riusciamo. Per fortuna, ’uomo sidistrË facilmente», si bead’essere Oreste in un teatrino incartato piuttosto chedilaniarsi, come Amleto, sotto un mantodi stele («Se, nel momento culminante, proprio quando a marionetta che rappresenta Oreste è per vendicare a mortedel padre sopra Egisto e a madre, si facesse uno strappo nel cielodi cartadel teatrino, che avverrebbe? Oreste sentirebbe ancora gl’impulsidela vendetta ma gli occhi, sul punto, gli andrebbero ì, a quelo strappo,donde ora ogni sortadi mali influssi penetrerebbero nela scena, e si sentirebbe cadere e braccia. Oreste, insomma,diventerebbe Amleto. Tutta adifferenza fra a tragedia antica e a moderna consiste in ciò, creda pure: in un buco nel cielodi cartû), fuggendo così ala contemplazioneda telescopio copernicano che – ’uomo – o rende piccolo e piccolo e piccolo quanto a polvere, quanto un granelo, quanto il frammentodi un granelodi polvere («L’anima nostra che fa? Salta a guardaredi sopra,dala ente più grande, e il telescopio aloradiventa un terribile strumento, che subissa a terra e ’uomo e tutte e nostre glorie e grandezze»). Basta quest’intarsio metateatrale - posto nel centrodel capolavoro - per rendere a fondamentalitàdel’opera: per a etteratura, per il teatro, per il Pirandelo etterato teatrale.
Pubblicato nel 1904, “Il fu Mattia Pascal” è forse il più grande successodelo scrittore siciliano uigi Pirandelo, che compone quest’opera in un periodo buiodela sua vita. ’opera presenta come protagonista Matti Pascal, che modificherà il suo nome in Adriano Meis,dopo che tutti i suoi parenti e conoscenti o crederanno morto. Attraverso a narrazione si ha una perfettadescrizionedi quela che era a realtà italianadel fine mileottocento, in particolare mediante adescrizionedi città come Miragno, Pisa, Torino e Roma, senza contare il fatto che si visitano città estere come Montecarlo o Colonia. Si affrontano temi quali a famiglia (concepita sia come un nido sia come una prigione) ed il caso (che nel ibrodetermina ogni cosa); anche se, com’è tipico in Pirandelo, il tema fondamentale è quelodel’identità, che viene persa per far spazio ad un’altra, che ’uomo cercadi rendere miglioredela precedente, ma senza risultati. Questo è indubbiamente un ibro pienodi spunti per riflessioni filosofiche, che coinvolgonodirettamente il ettore, com’è capitato nel mio caso. Consiglio vivamente quest’opera a chi è interessato a cogliere un significato più precisodela nostra identità, edel perché vale conservarla e migliorarla.
"Il fu Mattia Pascal" fu unodei pochi romanzi pirandeliani apprezzatida subito.di sicuro il tema trattato, al imite tra realtà e finzione ( al quale si cercadidare un’improntadi verità attraverso "L’avvertenza sula fantasia", posta a chiusuradel ibro) fu unodei motividel subitaneo successodel’opera : Mattia pascal, ’uomodaledue vite ( per parafrasare il titolodel’adattamento cinematografico che fece Mario Moniceli nel 1985). a tramadel romanzo è nota a tutti. Anche chi non ha mai etto il romanzo, ne conosce, seppure a grandi inee, il contenuto; è unodei casi etterari che è entrato nel nostrodna, un po’ come "Pinocchio" e "I promessi sposi". Quelo che è importante sottolineare, a mio parere, è a portata filosoficadel romanzo, accompagnatada una tenuta narrativa piacevole e scorrevole che ti porta a eggere ’opera tuttadi un fiato. ’episodio più famoso è sicuramente "Lo strappo nel cielodi carta", in cui Anselmo Paleari teorizza a nascitadela tragedia moderna. Mattia Pascal è ormai uno stereotipodela cultura italiana,del’uomo che vuole fuggiredala sua routine quotidiana; ma è anche il romanzodeladisilusione,dela triste scoperta che a monotonia giornaliera è necessaria per a sopravvivenza e il riconoscimentodel’individuo.