Paideia 4.0. Cosmopolitismo attivo - 9788893262354

Paideia 4.0. Cosmopolitismo attivo: Nell'attuale spaccato epocale, contrassegnato dalla dromologia avvolgente, ossia dalla velocità in ogni settore della vita umana, anche la Paideia si serve della comunicazione 4.0, ovvero dell'informazione bruciante ed immediata che fa disperdere persino le Fake News, oltre la retorica e la persuasione in presenza che hanno contrassegnato a lungo la comunicazione 1.0. La pedagogia, così, in tale impeto penetrante, si trasforma in Panpedia di sapore comeniano, con morfologie interattive da Blog interfacciale o da Tweet fulminanti della durata effemeride. Il web.4.0 offre alla Paideia attuale la possibilità di interconnettersi tra attanti, internauti abituali, attenti ad interagire con l'interlocutore principale ed indurlo a ritornare sui propri passi per riannodare flussi da correggere e completare, sempre con lo stesso strumento fulminante. La Comunicazione 4.0 che si avvale di foto, in bianco/nero o a colori, di filmati, di controdeduzioni e via dicendo, contribuendo a riempire, almeno in parte, le "pagine bianche" lasciate da Alan Turing.
In the current epochal cross-section, marked by enveloping dromology, that is, the speed in every sector of human life, Even Paideia uses communication 4.0, that is, the burning and immediate information that causes even the Fake News, beyond the rhetoric and persuasion in presence that have long marked communication 1.0. The pedagogy, thus, in such penetrating impetus, is transformed into Panpedia of Likenian flavor, with interactive morphologies from interface blogs or fulminating Tweets of the effemiride duration. The web.4.0 offers the current Paideia the possibility to interconnect between current actants, regular Internet users, careful to interact with the main interlocutor and induce him to return to his steps to re-add streams to be corrected and complete, always with the same lightning tool. Communication 4.0, which uses black-and-white or color photos, movies, counter-deductions and so on, helping to fill, at least in part, the "white pages" left by Alan Turing.