Il clavicembalo mal temperato - 9788863963236

Il clavicembalo mal temperato: Una poesia che sembra rappresentare l'amore in ogni suo passo, ogni sua parola, ogni suo verso. L'amore che stringe il cuore, toglie il fiato e a ogni colpo d'occhio regala un senso di pienezza e vuoto al tempo stesso. L'amore, non solo l'innamoramento, ma l'Amore. Quello che dura, quello difficile da dimenticare, difficile da lasciare andare. La poesia di Gabriella Pison è fatta di versi morbidi che si dissolvono in ritmi vellutati, melanconici. Un'ombra di dolce tristezza vela, infatti, le sue sensazioni quasi a testimoniare un connubio tra dolore e speranza, un connubio sempre in bilico su quel baratro appena sfiorato. Un linguaggio ricco che fa pensare a un pittore impressionista mentre imprime su tela colori, esperienze e sentimenti. Aleggia lungo il percorso, che la poetessa ci invita a compiere, un vento leggero di apparente discontinuità che si ricompone però alla fine in un melodico e accattivante complemento: non si vive in superficie, si vive scavando nel profondo della propria anima abbracciando le opportunità, le occasioni mancate, fiocchi neve che si mutano in farfalle. E a quel punto il nesso logico tra un clavicembalo, una nota stonata, una ruga e una stella cadente apparirà al lettore in tutta la sua disarmante bellezza.
A poem that seems to represent love in every step, every word, every verse. Love that tightens the heart, takes your breath away and every glance gives a sense of fullness and emptiness at the same time. Love, not only falling in love, but love. What lasts, that is difficult to forget, is difficult to let go. The poetry of Gabriella Pison is made of soft verses that dissolve into velvety, melancholic rhythms. A shadow of sweet sadness indeed, sailing his feelings almost to witness a combination of pain and hope, a marriage always hovering over that chasm just grazed. A rich language that suggests an Impressionist painter while imprints on canvas colors, experiences and feelings. Hovering along the way, that the poet invites us to do, a light wind of apparent discontinuity that comes together but in a melodic and catchy complement: man does not live on the surface, you live by digging deep in their soul embracing the opportunities, missed opportunities, snow flakes that change into butterflies. And at that point the logical connection between a harpsichord, a sour note, a wrinkle and a shooting star will appear to the reader in all its disarming beauty.