Noverar le stelle. Che cosa hanno in comune scienziati e poeti - 9788868434052

Noverar le stelle. Che cosa hanno in comune scienziati e poeti: Aristotele sostiene, nella Metafisica, che la meraviglia suscitata dall'universo sia all'origine del nostro desiderio di conoscere, vale a dire la caratteristica più nobile dell'animo umano e ciò che ci differenzia dalle bestie. È la meraviglia a spingerci ad alzare gli occhi verso il cielo e a porci domande, ed è da lì che, agli albori dell'umanità, germogliarono le domande che portarono alla nascita della scienza e della poesia. E tuttavia, se un tempo Sumeri ed Egizi annotavano in versi i moti dei pianeti, Esiodo mostrava in esametri quali fossero i giorni migliori per la semina e Lucrezio divulgava in poesia la scienza di Epicuro, le due discipline nel corso dei secoli si sono allontanate sempre più. Nel Novecento però qualcosa cambia: da una parte, sempre più frequentemente si levano voci sulla necessità, per la poesia, di abbeverarsi alla fonte della scienza; dall'altra parte, quest'ultima conosce una vera e propria rivoluzione: innanzitutto nel campo della fisica e poi in quello della tecnologia, della genetica e delle neuroscienze, che la portano sempre più spesso a porsi le grandi domande originarie della filosofia e della poesia.
Aristotle argues, in metaphysics, that the wonder aroused by the universe is at the root of our desire to know, namely the most noble of human soul and what separates us from the beasts. And wonder to push to raise his eyes to heaven and asking questions, and it is from there that sprang up at the dawn of humanity, the questions that led to the birth of science and poetry. And yet, if once the Sumerians and Egyptians noted in verse the motions of the planets, Hesiod showed in hexameters which were the best days for planting and Lucretius poem he divulged in the science of Epicurus, the two disciplines over the centuries have drifted away. In the twentieth century, however, something changes: on the one hand, increasingly stand voices on the need for poetry, to drink at the fountain of science; on the other hand, the latter knows a real revolution: first in physics and then into that of technology, genetics and neuroscience, who carry more and more often to ask the big questions originating in philosophy and poetry.