Le vittorie imperfette - 9788807031786

Le vittorie imperfette: Sasa Belov e Kevin Joyce. Due ragazzi all'inseguimento di un sogno: vincere la medaglia d'oro del basket alle Olimpiadi di Monaco del 1972. Uno si è allenato all'ombra della colossale statua della Grande Madre Russia a Stalingrado, l'altro sui campetti di cemento tra i grattacieli di New York. Due squadre. Due mondi contrapposti. Due culture. Quando arrivano allo scontro conclusivo, Usa-Urss non sarà solo una partita memorabile, sarà per sempre legata ai tre secondi più leggendari, contraddittori e ingarbugliati della storia dello sport. Ma Monaco '72 è anche la scena di una strage spaventosa: undici atleti israeliani cadono sotto l'attacco terroristico di Settembre Nero. Un lutto che dev'essere riassorbito in fretta, proprio per fare spazio alla sfida tra le due superpotenze. Molti anni dopo, inchiodato davanti alla replica notturna di quei quaranta minuti, inghiottito dal rivoltarsi continuo dei vinti in vincitori e dei vincitori in vinti, il narratore viene sbalzato in un mondo che non esiste più, riportato alle estati della sua infanzia nel campetto di pallacanestro di Cisternino, quando sognava di salire un giorno sul podio olimpico. Insieme a lui, stiamo con Kevin Joyce e Sasa Belov in una partita che incolla alla pagina fino a quei controversi tre secondi finali.
Sasa Belov and Kevin Joyce. Two guys in pursuit of a dream: winning the gold medal of basketball at the 1972 Munich Olympics. One trained in the shadow of the colossal statue of the Great Mother Russia in Stalingrad, the other on the concrete pitches between the skyscrapers of New York. Two teams. Two opposing worlds. Two cultures. When they arrive at the final clash, Usa-Urss will not only be a memorable match, it will forever be tied to the three most legendary, contradictory and tangled seconds in the history of the sport. But Munich '72 is also the scene of a frightening massacre: eleven Israeli athletes fall under the black September terrorist attack. A mourning that must be reabsorbed quickly, just to make room for the challenge between the two superpowers. Many years later, nailed before the nocturnal replica of those forty minutes, swallowed by the constant revolt of the victors in winners and winners in won, the narrator is thrown into a world that no longer exists, brought back to the summers of his childhood in the Cisternino's basketball field, when he dreamed of one day climbing the Olympic podium. Along with him, we're with Kevin Joyce and Sasa Belov in a game that sticks to the page until those controversial final three seconds.