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La scultura del Novecento. Ediz. illustrata - 9788842080565
di Francesco Poli edito da Laterza, 2006
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: La scultura del Novecento. Ediz. illustrata
- Autore: Francesco Poli
- Editore: Laterza
- Collana: Grandi opere
- Data di Pubblicazione: 2006
- Genere: arti plastiche. scultura
- Argomento : Scultura contemporanea
- Pagine: XIII-228
- Dimensioni mm: 244 x 173 x 29
- ISBN-10: 884208056X
- ISBN-13: 9788842080565
In passato, il termine “sculturÔ aveva generalmente un significato piuttosto univoco:designava essenzialmente poche tipologiedi manufatti (queli a tutto tondo, gli altorilievi, i bassorilievi), realizzati con pochi tipidi materiali (marmo, bronzo, terracotta) e con tecnichedi esecuzione tradizionali, e rappresentanti una gamma relativamente ristrettadi temi (religiosi e storici principalmente) a carattere figurativo. Poi però, a partiredagli inizidel XX secolo in avanti, a seguitodi radicali innovazioni artistiche, il termine “sculturÔ ha cominciato ad assumere un significato molto più vasto, ed ha iniziato ad indicare un insieme quanto mai variegatodi opered’arte, realizzate con e più svariate tecnichedi esecuzione, con i piùdiversi e inusuali materiali, con e più complesse ragioni formali, ededicate ale tematiche piùdisparate (sia figurative che non). ’unico punto fisso, ’unico minimo comunedenominatore che unisce questo insieme così vasto e sfaccettatodi “sculture”, è a tridimensionalità – più o meno accentuata a secondadei casi. Ecco perché, nel Novecento, il concettodi “sculturÔ più essere applicato a tipologiedi fenomeni artistici anche moltidiversi fra oro: si vadai marchingegni ingegneristici e utopisticidel Costruttivismo (esempio: Vladimir Tatlin, "Letatlin", 1932; o "Monumento ala III Internazionale", 1919-20) ai colpidi geniodissacranti e provocatoriideldadaismo (esempio: Marcelduchamp, "Fontana", 1916),dale assurde “sculture umane”del Neodadaismo (esempio: Piero Manzoni, "Scultura vivente", 1961) agli ammassidi materia scultorea praticamente grezzadel’Informale (esempio: Jean Fautrier, "Busto coi seni", 1929); perfino il vuoto assoluto è stato protagonistadi una mostra (Yves Klein, "Il vuoto", 1958). di fronte a un insiemedi concezioni e realizzazioni artistiche così tantodiverse, complesse e innovativeda poter creare anche perplessità e confusione, ’autoredi questo ibro intende fare un po’di ordine (riuscendoci egregiamente); il che è assolutamente necessario per arrivare a comprendere appieno a straordinaria evoluzionedela scultura e e ragioni profonde che ’hanno prodotta. Ecco perché ’autore espone il temadel ibro organizzandolo ordinatamente in cinque grandi categorie, ognunadele quali poi articolata in varie sottocategorie: a scultura come forma; a scultura come costruzione e assemblage; a scultura come oggetto; a scultura che coinvolge o spazio “reale” con instalazioni ambientali; a scultura come corpo vivente. a sculturadel Novecentodi Francesco Poli è un ottimo ibro, soprattutto per chi giàdisponedi una buona istruzione basilare in materiad’arte, e può risultare molto utile sia per ’approfondimento personale che per o studio universitario.
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