Tepui. Ovvero la cena dei cervelli. Ediz. limitata - 9788899377113

Tepui. Ovvero la cena dei cervelli. Ediz. limitata: Stampato in soli 64 esemplari su carte pregiate e rilegato a mano, il volume si caratterizza come libro d'artista e oggetto da collezione che affianca al contenuto iconografico il piacere delle sensazioni materiche e della fattura artigianale. Introdotto da testi di Cherubino Gambardella, Angela Tecce e Andrea Viliani, documenta l'attività di ricerca condotta da Felix Policastro a confine tra le arti visive, il design e la comunicazione grafica. La narrazione ha inizio con l'enumerazione dei segni di un vocabolario geroglifico che l'artista ha distillato nel corso degli anni, e con il quale compone le sue storie, ed approda alla Rappresentazione del cibo, materia ultima della scrittura che si manifesta attraverso una cena come spettacolo visionario e magnifico: dodici i cervelli che siedono a tavola, quelli di altrettanti filosofi, letterati ed artisti, e dodici i piatti che contengono le immagini di una commedia umana in equilibrio tra dannazione e gioco; quattro gli improbabili strumenti che offrono il cibo ad una irrituale dissezione e 10 le Architetture da tavola, riproduzione visionaria di oggetti di uso comune che mutano forma e funzione.
Printed in only 64 pieces on fine and hand-bound papers, the volume is characterized as an artist's book and collector's item that combines the iconographic content with the pleasure of material sensations and craftsmanship. Introduced by texts by Cherubino Gambardella, Angela Tecce and Andrea Viliani, it documents the research carried out by Felix Policastro on the border between the visual arts, design and graphic communication. The narration begins with the enumeration of the signs of a hieroglyphic vocabulary that the artist has distilled over the years, and with which he composes his stories, and arrives at the Representation of Food, the ultimate subject of writing that manifests itself through a dinner as a visionary and magnificent show: twelve brains that sit at the table, those of as many philosophers, literati and artists, and twelve dishes that contain images of a human comedy in balance between damnation and play; four unlikely tools that offer food to an irretrievable dissection and 10 table architectures, visionary reproduction of commonly used objects that change shape and function.