Flautista e gentiluomo. Francesco Urciuolo, le radici irpine, i suoi teatri, la sua scuola - 9788872972939

Flautista e gentiluomo. Francesco Urciuolo, le radici irpine, i suoi teatri, la sua scuola: Un lavoro che ripercorrendo le tappe della strabiliante carriera di un grande musicista, incrocia la storia di Pietrastornina, del Teatro San Carlo e del Conservatorio di Avellino. Il tutto inquadrato nella produzione per flauto del Novecento musicale italiano. Francesco Urciuolo, si distinse per qualità singolari di interprete raffinato, qualità che seppe trasferire ai suoi allievi. Il libro non è la semplice successione di momenti di una esistenza vissuta tra il San Carlo e la Scala. Il "racconto" si snoda lungo i contestuali periodi trascorsi nei due grandi teatri con notazioni di prima mano sulla vita artistica delle due prestigiose istituzioni negli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta del secolo scorso. Una ricca proposta iconografica completa il lavoro, dal memorabile concerto parigino del San Carlo, nel 1951, in occasione del cinquantesimo anniversario della morte di Verdi, ai più cari scatti familiari in cui il Maestro 'Ciccio' Urciuolo mostra sempre in volto la dolcezza e sapienza che lo contraddistinsero nel corso della sua fantastica esistenza.
A work that retraces the stages of the amazing career of a great musician, crosses the history of Pietrastornina, the Teatro San Carlo and the Avellino Conservatory. All this is framed in the flute production of the twentieth century Italian music. Francesco Urciuolo, distinguished himself by singular qualities of refined interpreter, qualities that he was able to transfer to his students. The book is not the simple sequence of moments of a life lived between The San Carlo and La Scala. The "story" undoes along the contextual periods spent in the two great theaters with first-hand notations on the artistic life of the two prestigious institutions in the fifties, sixties and seventies of the last century. A rich iconographic proposal completes the work, from the memorable Parisian concert of San Carlo, in 1951, on the occasion of the 50th anniversary of Verdi's death, to the dearest family shots in which The Master 'Ciccio' Urciuolo always shows in his face the sweetness and wisdom that distinguished him in the course of his fantastic existence.