Lingua letteraria e lingua dell'uso. Un dibattito tra critici, linguisti e scrittori («La ruota» 1941-1942) - 9788889369524

Lingua letteraria e lingua dell'uso. Un dibattito tra critici, linguisti e scrittori («La ruota» 1941-1942): Nel 1941-1942 la rivista "La Ruota" ospita un dibattito linguistico di grande interesse. Scintilla alla discussione è l'articolo con cui Mario Meschini, direttore della rivista, recensisce il primo volume del "Vocabolario della lingua italiana" pubblicato dall'Accademia d'Italia, mettendo in luce i limiti di uno strumento in cui l'uso viene esemplificato sugli autori della tradizione letteraria. Nei numeri successivi intervengono linguisti, critici, scrittori: apre il confronto Bruno Migliorini, che propone un articolato paradigma interpretativo della situazione contemporanea. Il volume "Lingua letteraria e lingua dell'uso" propone quel confronto nella sua completezza e in Appendice riproduce la coeva discussione di Paolo Monelli e Giovanni Battista Angioletti sull'opportunità che l'italiano accolga termini dai dialetti in luogo delle parole straniere. Da quell'epoca di transizione arriva così fino a noi la voce di critici e scrittori che, intuita la necessità di chiudere i conti con i termini tradizionali di un dibattito, hanno sentito il dovere e l'urgenza di aprire una fase nuova della riflessione sulla lingua e sulla storia culturale italiana.
In 1941-1942 the magazine "wheel" has a linguistic debate. Spark the discussion is the article with which Mario Meschini, editor of the magazine, reviews the first volume of the "Vocabolario della lingua italiana" published by the Academy of Italy, highlighting the limits of a tool they use is exemplified on the authors of the literary tradition. In later issues involved linguists, critics, writers: opens the comparison Bruno Migliorini, posing a complex theoretical paradigm contemporary situation. The book "literary language and language use" proposes that lineup in its entirety and in the Appendix plays the contemporary discussion of Paolo Monelli and Giovanni Battista Angioletti whether the Italian will accept terms from the dialects in lieu of foreign words. Since that time of transition brings us up to us the voice of critics and writers who, sensed the need to close the accounts with the traditional terms of a debate, they felt the need and the urgency to open a new phase of reflection on language and Italian cultural history.