In difesa del cibo - 9788845933998

In difesa del cibo: «Michael Pollan è un genere particolare di scrittore. Nei suoi libri non si trovano ricette per il boeuf bourguignon o il perfetto soufflé. Si preoccupa del vasto background delle odierne abitudini alimentari, e dell'enorme business da molti miliardi di dollari che è diventata l'agricoltura - agribusiness, come oggi viene chiamato. Allo stesso tempo, non perde mai di vista il fatto che mangiare è uno dei piaceri più semplici e più profondi a disposizione degli esseri umani... Pollan è acutamente consapevole della spaccatura che nel nostro tempo si è aperta fra i cicli naturali del mondo animale e vegetale e la cultura dell'avidità e dell'eccesso a cui abbiamo permesso di dominare la nostra vita, almeno nel mondo industrializzato. Si preoccupa in particolare della misura in cui noi, in quello che viene comunemente chiamato l'Occidente, abbiamo permesso a noi stessi di diventare "ortoressici", cioè "persone con una malsana ossessione per il mangiare salutare". Fa notare che questa ossessione, provocataci da un lato dalle forze di mercato e dall'altro dai nutrizionisti, di fatto ha avuto come risultato un aumento dei fattori che contribuiscono a una cattiva salute» (John Banville).
«Michael Pollan is a particular genre of writer. In his books there are no recipes for the boeuf bourguignon or the perfect soufflé. He cares about the vast background of today's eating habits, and the enormous many billion-dollar business that has become agriculture-agribusiness, as it is called today. At the same time, it never loses sight of the fact that eating is one of the simplest and deepest pleasures available to human beings... Pollan is acutely aware of the rift that in our time has opened up among the natural cycles of the animal and plant world and the culture of greed and excess to which we have allowed to dominate our lives, at least in the industrialized world. He cares in particular of the extent to which we, in what is commonly called the West, have allowed ourselves to become "Ortoressici", that is "people with an unhealthy obsession for healthy eating". It points out that this obsession, provoked on the one hand by the market forces and on the other by the nutritionists, in fact resulted in an increase of the factors contributing to a bad health» (John Banville).